"Alcune pratiche sessuali sono più a rischio ma posso appartenere a coppie etero e non"
I casi di vaiolo delle scimmie "rischiano di tornare a ghettizzare le persone per il loro orientamento sessuale. E non ha senso. Si parte dall'assunto che la sessualità omosessuale sia differente rispetto alla sessualità del resto della popolazione. Ma alcune pratiche, in cui si identifica una fragilità, possono essere adottate in tutte le coppie, etero e non etero. Il grande pericolo è che si torni a ghettizzare una fascia di popolazione che non ha nulla anche vedere con la trasmissione della malattia". Lo spiega all'Adnkronos Salute Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge, che cominciò, da sieropositiva all'Aids, la sua battaglia contro le discriminazioni con il famoso bacio all'immunologo Ferdinando Aiuti.
"Sono dell'idea che come è avvenuto per altre patologie a trasmissione sessuale, non solo l'Aids - continua Iardino - se andiamo a vedere bene i dati, troviamo una maggior frequenza nella comunità omosessuale perché è quella che si reca di più in ospedale, e i cui casi vengono quindi segnalati. Ma ce ne sono tantissimi di malattie sessualmente trasmesse nella popolazione eterosessuale che vengono gestiti dal medico di famiglia senza che ci siano segnalazioni", aggiunge Iardino.
"Quello che possiamo dire - continua - perché è scientificamente provato, che alcune pratiche sessuali sono più a rischio. Non sono le persone ad essere imputabili. L'orientamento sessuale non determina malattia, bisogna essere chiari. Anche in questo caso il preservativo è un importante strumento di protezione. Serve fare prevenzione in tutti quei luoghi dove c'è promiscuità", conclude.