Pochi dubbi sul gesto estremo della donna il cui corpo è stato ritrovato abbracciato a quello della figlioletta nel Piave. Le motivazioni nella lettera lasciata a casa prima di sparire
Secondo quanto si apprende da fonti investigative, non ci sarebbero dubbi che sia stato un forte stato di malessere interiore quello che ha portato la 45enne Susanna Recchia di Miane, Treviso, a togliersi la vita insieme alla figlioletta di tre anni sofferente di epilessia. La conferma delle sue intenzioni arriverebbe anche dalla lettera scritta dalla donna in cinque pagine lasciata in casa prima di scomparire venerdì sera. Quando poi sabato mattina l’ex compagno si è presentato per prendere la figlia non ha trovato né lei, né la piccola.
All’origine del gesto estremo della donna ci sarebbe la prostrazione per una serie di fallimenti sentimentali: la donna aveva infatti altri due figli da una precedente relazione e la fine dell’ultima avrebbe aggravato la situazione. Inoltre pare abbia avuto un certo peso anche un grave incidente stradale in cui la donna perse una cara amica che sedeva accanto a lei in auto.
La Procura di Treviso ha aperto intanto un fascicolo per omicidio-suicidio sul caso. Le motivazioni del gesto non lascerebbero spazio ad altre ipotesi. I corpi senza vita della donna di 45 anni e della figlioletta sono stati rinvenuti questa mattina nel fiume Piave.