La gup di Verbania procura deve decidere tra dolo e colpa, da imputati "malgoverno di situazione di rischio". Si torna in aula il 12 settembre
Riformulare le accuse. A più di tre anni dalla tragedia del Mottarone - il disastro della funivia in cui il 23 maggio del 2021 morirono 14 persone - il gup di Verbania Rosa Maria Fornelli chiede alla procura di "modificare le imputazioni". L'ordinanza di 14 pagine, super tecnica, accoglie gran parte delle indicazioni che fin dalla prima ora le difese degli imputati hanno sollevato, tra cui quelle della difesa Leitner. In prima linea, sotto accusa, ci sono Gabriele Tadini, capo servizio dell'impianto del Mottarone, Luigi Nerini amministratore unico dell'impianto Ferrovie del Mottarone ed Enrico Perocchio, quale direttore di esercizio dell'impianto e dipendente di Leitner.
Per il gup, di fronte al complesso e contorto capo di imputazione, la sola alternativa "non può che essere quella di un'unica incolpazione nella quale selezionare le condotte aventi rilevanza causale, e non la formulazione di plurime imputazioni che sanzionino la produzione del medesimo evento 'disastro' segmentando le condotte" per gli imputati con una "violazione del principio del ne bis in idem sostanziale". Per la giudice, in sostanza, la procura deve scegliere tra dolo e colpa e anche riconsiderare alcune aggravanti a partire dal rischio nel campo della sicurezza dell'impianto di trasporto.
Se per la procura di Verbania i tre maggiori indagati hanno come scopo il "profitto" - a costo anche di inserire il 'forchettone' sulla cabina numero 3 poi precipitata - ciò esclude la volontà di mettere a repentaglio la sicurezza dei trasporti, piuttosto il disinserimento del dispositivo di sicurezza si spiega "nella convinzione che nessun evento di pericolo e men che meno lesivo si sarebbe verificato" si legge nell'ordinanza.
La condotta ai principali imputati, pertanto, "non può, non essendo sorretta da coscienza e volontà della produzione dell'evento (sia pure di pericolo), essere ricondotta alla fattispecie di cui all'articolo 432 codice penale (Attentati alla sicurezza dei trasporti, ndr), e nemmeno, di conseguenza, l'evento disastro derivatone, ma rappresenta piuttosto un'evenienza di 'malgoverno di una situazione di risc
Si torna nuovamente in aula il 12 settembre.
"Sono soddisfatto perché la giudice ha perfettamente interpretato il suo ruolo garantista ed equidistante cercando di mettere ordine in capo di imputazione che meritavano di essere sistemati. Accogliendo le doglianze della difesa Tadini almeno sui punti chiave". Lo afferma all'Adnkronos l'avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone.