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Torino, tensioni a corteo pro-Palestina: scontri e feriti

Gli attivisti hanno cercato di forzare il cordone di polizia e raggiungere il castello del Valentino, dove era in corso una conferenza alla presenza di numerosi ministri

Torino, tensioni a corteo pro-Palestina: scontri e feriti
23 aprile 2024 | 15.10
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Momenti di tensione durante il corteo pro-Gaza dei collettivi universitari di Torino. La manifestazione, scandita da slogan come "fuori i sionisti dall’università", "basta guerra in Palestina" e "Palestina libera", ha attraversato il centro della città. Qualche momento di tensione quando i manifestanti hanno lanciato uova, acceso fumogeni e tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine che li hanno respinti con gli scudi. Al termine della manifestazione una trentina di persone sono state identificate.

Sette rappresentanti delle Forze dell’ordine sono rimasti contusi quando i manifestanti dei collettivi universitari in corteo hanno tentato di sfondare il blocco per raggiungere il Castello del Valentino, dove era in corso la Conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli a cui partecipano il vicepremier Tajani e i ministri Bernini, Lollobrigida e Pichetto. Anche tra i manifestanti ci sarebbero alcuni feriti.

Meloni: "Solidarietà a forze ordine"

"Solidarietà alle Forze dell'ordine per l'ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi", ha scritto su X la premier Giorgia Meloni. "Questa mattina sette agenti sono rimasti contusi a Torino a seguito del tentativo da parte di un violento gruppo di attivisti di sfondare un cordone di polizia nei pressi del Castello del Valentino. Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto di chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini", conclude la presidente del Consiglio.

Bernini: "Università non boicotta include"

“L’università non boicotta ma include, abbiamo una collaborazione efficacissima con Israele su progetti di grande innovazione che porteremo avanti”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Anna Maria Bernini che, commentando la decisione dell’Università di Torino sul bando Maeci tra Italia e Israele e le conseguenti proteste, ha aggiunto: “L’università non si schiera, non entra in guerra, noi siamo figli di una diplomazia scientifica portatrice di pace, questo è il senso dell’università in Italia, Europa e nel mondo”.

“Io sento molti slogan ma sui contenuti sarebbe interessante approfondire, sarebbe molto bello anziché lanciare solo slogan e protestare sedersi intorno a un tavolo, parlare tutti insieme e condividere dei ragionamenti”, ha proseguito il ministro che poi a chi contesta la ricerca in campo bellico ha replicato: “A chi dice questo allora dobbiamo staccare Internet perché Internet è nato per comunicazioni in materia di difesa poi www e’ stato regalato al mondo e quando andiamo a fare tac, pet , risonanze magnetiche che ci salvano la vita lo dobbiamo proprio al cosiddetto dual use”.

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