“L’Italia non passi indifferente davanti a questi fratelli morti tragicamente". Mons. Luigi Renna, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, parlando all’Adnkronos, va oltre il dolore per la nuova strage di operai nel torinese, morti mentre lavoravano sui binari nei pressi di una stazione ferroviaria.
Il vescovo tocca nervi ancora scoperti: “Ancora una volta morti bianche, ma in un contesto, quello ferroviario, che dovrebbe avere più di altri attenzione e previsione di tutto ciò che potrebbe compromettere l'incolumità degli operai e dei passeggeri di un convoglio”. “Davvero una tragedia che ci fa esprimere solidarietà alle famiglie di coloro che stavano lavorando onestamente e in condizioni non adeguatamente tutelate”, dice mons. Renna.
L’esponente della Cei osserva: “È più che giusto che la società civile, i lavoratori, i sindacati facciano sentire la loro voce dopo questa tristissima vicenda, prima che ci si abitui a storie come queste. Il diritto al lavoro va coniugato con la responsabilità del datore di lavoro e dello Stato, chiamato a vigilare su quanto ha legiferato. Coloro che ne pagano le spese sono coloro che fanno lavori più logoranti, tante volte anelli di una catena in cui anche le norme minime di sicurezza vengono trattate con poca attenzione”. Da qui l’appello alle istituzioni: “Un cambio di rotta è necessario e chiede che l'Italia non passi indifferente davanti a questi fratelli morti tragicamente”.