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Strage ferroviaria di Viareggio, puniti i manager: 7 anni a Moretti

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31 gennaio 2017 | 10.56
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Il Tribunale di Lucca, presieduto da Gerardo Boragine, ha condannato l'ex amministratore di Ferrovie, Mauro Moretti, a 7 anni di reclusione a conclusione del processo per la strage ferroviaria di Viareggio, che il 29 giugno 2009 causò 32 vittime. Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di Rfi, è stato condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione. La Procura di Lucca aveva chiesto 16 anni per Moretti e 15 anni per Elia.

Moretti è stato invece assolto come amministratore delegato di Ferrovie, così come la società Ferrovie holding e la Fs Logistica: il Tribunale ha infatti escluso la responsabilità per illecito amministrativo contestato a Ferrovie dello Stato, a Fs Logistica e Cima Riparazioni Spa "perché il fatto non sussiste".

Il Tribunale ha inflitto anche alcune sanzioni pecuniarie per illeciti amministrativi contestati ad alcune delle società imputate nel processo. Sanzioni pecuniarie sono state comminate a Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania, Officina Jugenthal Waggon di Hannover, Trenitalia e Rfi.

Dopo sette anni, sette mesi e quasi 150 udienze, il processo è quindi arrivato a conclusione: sul banco degli imputati 33 persone e 9 società, accusate a vario titolo di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali.

Ecco cosa accadde la sera della strage

Dieci gli imputati assolti in primo grado dal Tribunale di Lucca, 23 i condannati. In particolare, una condanna di 9 anni e 9 mesi di reclusione è stata inflitta a Rainer Kogelheide, amministratore delegato della Gatx Rail Germany, azienda tedesca proprietaria del carro che deragliò la notte del 29 giugno 2009, provocando l'esplosione del gpl che provocò 32 vittime. Peter Linowski, responsabile dei sistemi di manutenzione presso Gatx Rail Germany, è staro condannato a 9 anni e 9 mesi di reclusione.

Johannes Mansbarth, amministratore delegato di Gatx Rail Austria, Roman Mayer, responsabile della manutenzione di Gatx Rail Austria, e Uwe Koennecke, responsabile dell'officina Jugenthal Waggon di Hannover che revisionò il carro, sono stati condannati a 9 anni di reclusione.

Andreas Schroter, Helmut Brodel e Uwe Kriebel, responsabile a vario titolo dell'officina Jungenthal Waggon di Hannover, sono stati condannati a 8 anni di reclusione.

Gli altri condannati sono Giuseppe Pacchioni (7 anni), Daniele Gobbi Frattini (6 anni e 6 mesi), Paolo Pizzadini (6 anni e 6 mesi), Emilio Maestrini (6 anni e 6 mesi), Giulio Margarita (6 anni e 6 mesi). Sei anni di reclusione sono stati comminati a Giovanni Costa, Giorgio Di Marco, Salvatore Andronico, Enzo Marzilli, Francesco Favo, Alvaro Fumi.

Sette anni sono stati inflitti a Mario Castaldo, come direttore della Divisione Trenitalia Cargo, sette anni e sei mesi a Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia.

Gli imputati condannati e le società condannate dovranno pagare le spese processuali. Gli imputati, in solido fra loro e come responsabili civili, sono stati condannai a risarcire i danni ai familiari delle 32 vittime.

Il Tribunale ha previsto il risarcimento danni per la Regione Toscana, il Comune di Viareggio e la Provincia di Lucca. Il Tribunale infine ha stabilito anche il risarcimento danni per numerose parti civili, tra le quali il Codacons, Medicina Democratica, Cittadinanza Attiva, Utl Trasporti, Ugl Trasporti, Filt Cgil Lucca, Orsa Ferrovie, Federazione Nazionale Cub Trasporti.

GATX ANNUNCIA L'APPELLO - "Siamo convinti che le prove contrastino con la decisione del giudice e dimostrino che i nostri dipendenti hanno agito in modo corretto, con diligenza e secondo altissimi standard professionali. Pertanto, abbiamo intenzione di ricorrere in appello e di esercitare tutti i ricorsi legali per ribaltare la sentenza della Corte". E' quanto si legge in un comunicato diffuso da Gatx Rail Europe, la società proprietaria del carro ferroviario che deragliò la notte del 29 giugno 2009.

I FAMILIARI - "Delusione? Certo, a caldo, condanne a 7 anni, che sono meno della metà delle richieste della Procura, lasciano spazio alla delusione e all'amarezza. Ma bisogna anche capire come mai i giudici hanno emesso la sentenza con queste condanne", ha commentato subito dopo la lettura del verdetto Marco Piangentini, presidente dell'associazione "Il Mondo che Vorrei" che riunisce i familiari delle vittime.

Per Piangentini, la sentenza nel suo complesso "fa emergere l'esistenza di un sistema di sicurezza ferroviaria che non funziona". "Se loro si dichiarano innocenti - ha aggiunto - possono benissimo rinunciare alla prescrizione e dimostrare la loro innocenza nel processo".

Daniela Rombi, vicepresidente dell'Associazione, aggiunge: "Per la prima volta il sistema ferroviario e le Ferrovie sono state condannate, quindi è stato riconosciuto che c'era un problema di sicurezza. Finora si erano sempre vantati di essere riusciti ad essere assolti o prosciolti in tutti i processi".

LA DIFESA - "Esprimo parziale soddisfazione per l'assoluzione di Mauro Moretti come ex ad di Ferrovie e per l'assoluzione della società Ferrovie. Registro poi come scandaloso l'esito del processo e rilevo il frutto del populismo che trasuda dal resto della sentenza". Lo ha detto l'avvocato Armano D'Apote, legale difensore di Mauro Moretti e delle Ferrovie, subito dopo la lettura della sentenza di primo grado del Tribunale di Lucca per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009.

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