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Omicidio Sharon Verzeni: fratello, sorella e cognato ascoltati per 6 ore in caserma

A quanto apprende l’Adnkronos, i parenti della 33enne uccisa a coltellate avrebbero fornito parecchie informazioni sulla vita della ragazza, dettagli che riguarderebbero anche il fidanzato della vittima

Sharon Verzeni - Fotogramma
Sharon Verzeni - Fotogramma
19 agosto 2024 | 17.59
LETTURA: 3 minuti

E’ terminata l’audizione in caserma di Christopher e Melody, il fratello e la sorella di Sharon Verzeni, la giovane di 33 anni accoltellata in strada poco dopo la mezzanotte di martedì 30 luglio a Terno d'Isola, nella Bergamasca, e del marito di Melody, Stefano Campana.

I tre, arrivati alle 15 in caserma, sono stati ascoltati per circa sei ore dagli investigatori, alla ricerca di ogni possibile dettaglio che possa fare luce sulla vita della 33enne e risalire all’identità del suo assassino.

A quanto apprende l’Adnkronos, i parenti di Sharon avrebbero fornito parecchie informazioni sulla vita della ragazza. Dettagli che riguarderebbero anche il rapporto con il fidanzato, Sergio Ruocco, che nei prossimi giorni potrebbe essere nuovamente convocato. L'uomo è già stato sentito due volte, l'ultima delle quali lo scorso lunedì 13 agosto.

Le indagini

Tutte le piste nelle indagini sull’omicidio di Sharon restano aperte: una di queste, almeno secondo alcune indiscrezioni, porterebbe a Scientology. I carabinieri di Bergamo, intanto, non si fermano e, in quella che sembra una maratona per dare un nome all'assassino di Sharon, provano ad accelerare sul fronte genetico. In attesa dei risultati del Ris di Parma sui possibili profili trovati sulla vittima o sugli oggetti sequestrati vicino al corpo della 33enne, i militari stanno procedendo a eseguire più tamponi e non solo in via Castegnate dove la giovane barista ha perso la vita.

"Non c'è una profilazione di via Castagnate - spiegava un investigatore il 16 agosto scorso -. Abbiamo eseguito una trentina di tamponi per esclusione, ossia di persone che potrebbero aver contaminato inavvertitamente la scena, cioè i soccorritori per intenderci; poi ci sono altri campioni ritenuti di interesse investigativo. Stiamo attuando un protocollo investigativo che vigeva già prima del caso Yara Gambirasio (la 13enne uccisa a pochi chilometri da qui e per il cui omicidio è in carcere Massimo Bossetti, ndr), per cui effettuiamo prelievi di Dna su pregiudicati o senza fissa dimora. Ne preserviamo un campione in modo che se i laboratori del Ris dovessero restituirci la traccia genetica dell'assassino potremmo procedere con il confronto e avere, in caso positivo, già un nome. A oggi - precisava - nessun profilo genetico è stato isolato" sul corpo della vittima o sui reperti sequestrati.

I profili 'interessanti' sono stati prelevati "tutti al di fuori di Terno d’Isola, ma non escludiamo di procedere ad altri tamponi anche in zona, il parametro della ricerca dell'assassino non è certo via Castagnate" precisavano gli inquirenti. Una ricerca che non tralascia niente: "Al momento non possiamo escludere nulla, neanche che sia stata una mano femminile. Speriamo che la relazione finale dei medici legali ci offra qualche elemento in più". E dagli inquirenti arrivava anche l'invito a non demonizzare Scientology: "Non c'è nessuna pista privilegiata, Sharon e il compagno si stavano avvicinando a questo gruppo, ma indaghiamo su questa sfera di relazione come su tutte le altre cerchie relazionali della vittima".

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