Cauli: "Felici per le 440 persone a bordo ma lunghe attese in mare prassi disumana"
E' Pozzallo, nel Ragusano, secondo quanto apprende l'Adnkronos, il porto sicuro di sbarco assegnato alla Sea Watch 3. A bordo della nave umanitaria ci sono 440 naufraghi, soccorsi in cinque diverse operazioni nel Mediterraneo centrale. Tra loro un centinaio di donne, tantissimi bambini e 167 minori non accompagnati tra gli otto e i 17 anni. Il più piccolo ha compiuto 3 settimane in mare. Sei persone erano già state evacuate per ragioni sanitarie nei giorni scorsi. Ieri la Guardia costiera aveva portato a bordo latte in polvere e pannolini. L'arrivo nel porto di Pozzallo è previsto per le 15.30.
"Soffrono di diversi disturbi e patologie - aveva spiegato nei giorni scorsi Martin, medico della Sea Watch 3 -. Abbiamo curato più del 25 per cento di queste persone. Abbiamo neonati che soffrono per le intemperie e sono a rischio disidratazione, giovani madri che soffrono di ustioni da carburanti e giovani uomini che soffrono per le intemperie e hanno la tosse presa a bordo delle barche instabili su cui viaggiavano".
Finisce così dopo sette lunghi giorni di attesa l'odissea per i 440 sopravvissuti a bordo della nave dell'ong tedesca. "Siamo felici che le 440 persone a bordo di Sea Watch 3 possano finalmente sbarcare dopo aver atteso per giorni che venisse loro assegnato un porto. Costringere dei naufraghi, tra cui donne, minori soli, e bambini piccoli, a queste lunghe attese resta, però, una prassi disumana che viola i diritti fondamentali delle persone" dice all'Adnkronos Tiziana Cauli di Sea Watch.