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Scontri ultras A1, quattro tifosi arrestati

Tre sono romanisti, uno è un ultrà del Napoli. Circa 180 gli ultras identificati

Scontri ultras A1, quattro tifosi arrestati
09 gennaio 2023 | 12.38
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Tre tifosi romanisti arrestati nella Capitale a seguito degli scontri con i tifosi del Napoli verificatisi ieri sull'A1. Gli ultimi due arresti a quanto apprende l'Adnkronos, dopo il primo di oggi che ha riguardato un tifoso, nato nel 1979. Il 43enne, che ieri è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo, dopo essere rimasto ferito negli scontri, è stato arrestato con l'accusa di rissa aggravata. Nella giornata di domani si terrà l'udienza davanti al giudice del tribunale con il rito direttissimo per la convalida dell'arresto. Dopo le cure in ospedale, il tifoso è stato trasferito nelle camere di sicurezza della questura. Le sue condizioni di salute sono giudicate buone. Il 43enne, che sarebbe già conosciuto dalle forze dell'ordine, è stato ferito con un'arma da taglio alla coscia e al polpaccio.

In serata, quindi, primo arresto anche tra i tifosi napoletani. La Digos di Napoli ha infatti proceduto all’arresto in flagranza differita di un tifoso partenopeo con precedenti di polizia aderente al gruppo brigata Carolina sedente della curva A dello stadio Diego Armando Maradona. Il tifoso, tratto in arresto per possesso di oggetti atti ad offendere nei luoghi interessati dal transito di coloro che assistono a manifestazioni sportive e denunciato per rissa aggravata, è stato riconosciuto attraverso la visione ed analisi delle immagini contenute nei video relativi agli scontri tra tifosi napoletani e romanisti avvenuti nella giornata di ieri presso l’area di servizio Badia al Pino in provincia di Arezzo.

Sono circa 180 gli ultras identificati che sarebbero coinvolti negli scontri di ieri tra romanisti e napoletani all'autogrill di Badia al Pino in provincia di Arezzo. In particolare, sono un centinaio gli ultras romanisti identificati a Milano in occasione della gara tra Milan e Roma e 80 i napoletani a Genova, dove si è giocata Sampdoria-Napoli. Sono al vaglio le immagini registrate dalle telecamere del sistema di sicurezza dell'autogrill. Quelli da identificare sono poco meno di 300. La gran parte dei partecipanti ai tafferugli erano con il volto travisato o incappucciati, in modo da rendere difficile il loro riconoscimento, cosa che sta rendendo più lunga e complessa l'operazione di identificazione da parte della Polizia di Stato.

Il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, ha emanato una serie di disposizioni operative al fine di arrivare quanto prima all'identificazione. Con il coordinamento della Procura è stata costituita una sorta di task force tra gli investigatori della questura di Arezzo e il personale della Digos di Roma e Napoli. Proprio i poliziotti della Capitale e del capoluogo campano hanno il compito di cercare di attribuire un nome e un cognome ai tifosi filmati nelle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, dai telefoni cellulari degli automobilisti in transito ed anche dai video diffusi sui social.

Gli investigatori impegnati nelle indagini coordinate dalla Procura di Arezzo hanno già ravvisato alcune possibili fattispecie di reati da contestare eventualmente ai tifosi violenti una volta identificati: rissa aggravata, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti e della circolazione stradale.

"Aspettiamo un rapporto dettagliato dalla Questura: è in corso un lavoro lungo e complesso di indagine, perché si tratta di identificare il maggior numero possibile di persone" che hanno partecipato agli scontri, ha sottolineato il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, ricordando che per portare a termine questa operazione "c'è bisogno di tempo", visto che i presenti ai tafferugli sono stati diverse centinaia. Una volta depositato il rapporto, la Procura aprirà formalmente un fascicolo di indagine.

Secondo quanto ricostruito dalla Questura di Arezzo, intorno alle 13 di ieri domenica 8 gennaio circa 350 tifosi del Napoli diretti a Genova si sono fermati nell'area di servizio Badia al Pino in direzione nord, dove poco dopo è giunto un gruppo di tifosi romanisti in transito lungo lo stesso itinerario. E' iniziata una vera e propria guerriglia, con bastoni e fumogeni, che ha spaccato l'Italia in due: l'autostrada è rimasta bloccata per circa 50 minuti e il traffico è andato in tilt con code fino a 15 chilometri nell'Aretino.

Il personale delle forze di polizia appositamente predisposto con ordinanza di servizio del questore di Arezzo è intervenuto chiudendo l'ingresso all'area di servizio per impedire che un gruppo di tifosi romanisti di cui si era avuto notizia potesse venire a contatto con la tifoseria partenopea. Nel frattempo altro personale di polizia presente in un'altra area di servizio denominata Arno è stato fatto confluire sul posto.

Sempre a Genova ieri pomeriggio quattro ultras del Napoli hanno forzato un posto di blocco. I quattro, di età compresa tra i 21 e i 27 anni, sono stati inseguiti dagli agenti della polizia stradale e fermati poco dopo. I poliziotti hanno controllato il bagagliaio e hanno trovato tre spranghe di ferro probabilmente usate negli scontri in A1. Il conducente ha spiegato che erano di sua proprietà e per questo è stato denunciato. I quattro sono stati poi portati in Questura e identificati.

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