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Russia e foto Eurofighter italiani, Tricarico: "Propaganda, obiettivo è creare confusione"

Generale Camporini: "Scopo dei nostri velivoli da combattimento è farsi vedere e mostrare che confini sono presidiati"

Un Eurofighter
Un Eurofighter
19 ottobre 2024 | 11.50
LETTURA: 2 minuti

Foto degli Eurofighter italiani che volano sui cieli di Kaliningrad sono finite su un canale Telegram russo, Fighterbomber, che ha oltre mezzo milione di iscritti. Il canale ha condiviso alcune immagini scattate da vicino ai militari dell'aeronautica militare italiana mentre pilotano caccia. Qual è l'obiettivo di Mosca e cosa c'è dietro questa mossa? "In questa guerra", tra Russia e Ucraina, "guidata da una dottrina anni '50, alcuni aspetti innovativi si sono però manifestati inequivocabili. Quello della propaganda è uno di questi ed ha giocato un ruolo importante pur se non decisivo", dice all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa.

"Tanto era palese l’intento di depistare, mistificare o falsificare - afferma Tricarico - che l’abitudine a tenerne conto è divenuto un riflesso condizionato in chiunque voglia farsi un’idea corretta dei fatti". "Quella della foto dei velivoli italiani e della schedatura dei piloti appartiene a questo tipo di guerra, nulla di preoccupante. Semmai è oscura la finalità per la quale vengano messe in circolazione certe notizie, quale sia l’obiettivo se non quello di creare confusione perplessità o disorientamento", conclude Tricarico.

Il generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare e della Difesa, spiega che "lo scopo dei nostri velivoli da combattimento, come quello degli altri Paesi dell’Alleanza Atlantica, è proprio quello di farsi vedere e dare l’evidenza che i nostri confini, cieli compresi, sono efficacemente e costantemente presidiati: nulla di più e nulla di meno”.

"I pattugliamenti avvengono, oltre che all’interno dello spazio aereo di competenza - aggiunge Camporini - anche in quelli internazionali adiacenti, dove ormai è routine quotidiana l’incontro con velivoli russi, di cui le foto pubblicate sono evidenza. La protezione dello spazio aereo è uno dei principali elementi della struttura difensiva della Nato, al punto che fin dal tempo di pace gli elementi della Difesa Aerea dei Paesi membri, velivoli, missili, catena di avvistamento e di comando e controllo, sono posti sotto il comando operativo immediato dell’Alleanza".

"Non avendo i Paesi Baltici adeguate capacità difensive - conclude - i Paesi che ne dispongono mettono a disposizione i propri mezzi su base rotazionale, secondo turni cui la nostra aeronautica partecipa da tempo, in quella regione, come nei Balcani orientali e in Islanda".

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