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Roma, 14enne ucciso in parcheggio sulla Casilina: caccia ai killer. Tre i sospettati

Prima la lite al bar e, poi, i colpi di pistola. L'adolescente era nei pressi della Metro C Pantano nella Capitale. In un video il momento aggressione: 7 persone presenti

Roma, 14enne ucciso in parcheggio sulla Casilina: caccia ai killer. Tre i sospettati
13 gennaio 2024 | 09.01
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Prima una lite fra due gruppi in un bar e poi l’incontro per 'regolare i conti' al parcheggio della metro C Pantano, sulla via Casilina, dove è stato ucciso con almeno due colpi di pistola. Sarebbe morto così il 14enne di origini romene deceduto nella notte a Montecompatri, comune alle porte di Roma. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Frascati.

Caccia ai killer, tre i sospettati

Sono in corso le ricerche delle persone, presenti sull'auto da cui la notte scorsa sono stati esplosi i colpi d'arma da fuoco due dei quali hanno raggiunto il 14enne romeno all'addome. Al momento ci sarebbero tre sospettati. I carabinieri, che conducono le indagini coordinati dalla procura di Velletri, intanto, hanno sentito diverse persone come informate sui fatti tra i quali il compagno della madre della vittima.

In un video l'aggressione

Una parte dell'aggressione è stata ripresa da una telecamera di videosorveglianza. Il video è ora la vaglio dei carabinieri. Nelle immagini si vedrebbero 7 persone, alcune delle quali facevano parte dello stesso gruppo della vittima e un ragazzo con una mazza da baseball. Il momento in cui il minorenne è stato ucciso a colpi di pistola invece non sarebbe stato immortalato dalle telecamere perché avvenuto poco distante in un punto non coperto dalla videosorveglianza.

Intanto il sindaco di Montecompatri, Francesco Ferri, ha chiesto un vertice in Prefettura a Roma che è stato fissato per giovedì prossimo. “Il delitto avvenuto stanotte è un fatto che lascia sgomenta la nostra comunità e impone delle riflessioni, perché non si può morire in un modo così violento e tragico a 14 anni", afferma Ferri. "La struttura comunale si è messa immediatamente a disposizione degli inquirenti per dare pieno supporto alle indagini in corso, fornendo anche le riprese effettuate dal circuito di videosorveglianza comunale. Auspichiamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto. In queste ore sono a stretto contatto con il Prefetto a cui ho chiesto una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Tutte le istituzioni hanno il dovere di confrontarsi per far sì che quest’area diventi un importante snodo viario così come è stata concepita”.

"Era un bravo ragazzo"

"Era un ragazzo bravo, non stava in mezzo alla strada, in mezzo agli spacciatori, in mezzo alla droga. Lui non c'entrava niente con questo. Quindi perché queste persone che stanno in mezzo a sta vita hanno fatto questo? Per comandare?" racconta uno zio del 14enne. "Stava andando a casa dello zio a dormire", aggiunge l'uomo spiegando davanti alle telecamere perché il ragazzino fosse fuori di casa. Lo zio spiega anche che poco prima suo fratello era stato coinvolto in una rissa: "Era andato a prendere da bere al bar e questo lo ha guardato e ha detto, perché mi guardi? Tutte cose così e lì è iniziata una lite, non so com'è andata".

"Non riesco a crederci, hanno tolto la vita per niente, solo per fare gli spavaldi, per sparare in aria" ipotizza lo zio. Secondo Ionut, c'era stata una lite al bar tra suo fratello, che era andato a prendere da bere per il compleanno della moglie, e un'altra persona. "Lui era un po' brillo, magari anche l'altro", ma "è stata giusto una lite normale", solo che "loro non se la sono fatta mandare giù, si vede che li hanno seguiti".

"Li hanno seguiti, è stata una trappola", ribadisce, spiegando che gli aggressori "sono passati con le macchine e hanno sparato". "Fanno sempre così quando c'è un problema: si raggruppano, portano coltelli, spranghe, pistole": "Sparavano a vanvera, e hanno preso il ragazzino", dice, solo per "una stupidaggine".

D'Amato: "Fatto d'inaudita gravità"

“L'omicidio del giovane 14enne alla periferia di Roma lascia pietrificati, è un fatto di inaudita gravità" dichiara il consigliere della Regione Lazio e responsabile Welfare di Azione, Alessio D’Amato. "La giovane età, le ipotesi di bande e droga assomigliano sempre di più alla Suburra televisiva. La realtà supera la fiction. Il tema sicurezza è diventato sempre di più una priorità per la Capitale e per la sua area metropolitana”.

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