L'ex Br Persichetti aveva ipotizzato un ruolo dell'ex 007 nella puntata sul caso Moro: "Ranucci lo chiamò per chiedergli se era vero che frequentasse palazzo via Massimi". Il giornalista: "Pazienza non ha avuto alcun ruolo nel servizio"
Sigfrido Ranucci "ammette di aver sentito Pazienza durante la preparazione dell’inchiesta" sul caso Moro "per chiedergli se era vero che frequentasse palazzo via Massimi, 'perché c’era una voce che diceva che stava a palazzo via Massimi'". Lo scrive Paolo Persichetti sul suo blog insorgenze.net ritornando sul caso, proprio da lui sollevato, di un presunto coinvolgimento dell'ex 007 Francesco Pazienza nella preparazione della puntata di Report sul sequestro e l'omicidio di Aldo Moro. L'ex Br in particolare riporta quanto a lui riferito dal giornalista e saggista Paolo Morando, il quale parla di una telefonata con Ranucci avvenuta il giorno dopo la messa in onda del servizio.
Morando riporta quelle che definisce le "esatte parole" del giornalista Rai: “Io posso pure smentirlo - gli avrebbe detto Ranucci - ma penso di dargli più pubblicità, oltretutto io Pazienza lo conosco bene perché gli abbiamo fatto il culo tre quattro volte, quindi figurati, non è quello il tema”. E poi: “Ma figurati se io posso contattare Pazienza, io Pazienza l’ho solamente sentito per dirgli è vero o no che tu frequentavi palazzo via Massimi, punto, perché c’era una voce che diceva che stava a palazzo via Massimi, non l’ho contattato per altre cose, figurati, Pazienza è sempre Pazienza'". Secondo Persichetti, "la circostanza conferma la facilità e celerità" dei contatti tra Ranucci e Pazienza, e per questo il ricercatore chiede "quella trasparenza che fino ad ora è mancata".
Il giornalista Rai, interpellato dall'Adnkronos, però ribadisce: "Pazienza non ha avuto alcun ruolo nel servizio sul caso Moro, non abbiamo bisogno di rivolgerci a Pazienza, se però c'è un'informazione che lo tira in ballo, io, che sono un giornalista, chiamo la fonte. Non faccio come Persichetti - sottolinea Ranucci - che ci gira intorno alle cose...".