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Peschereccio italiano sequestrato in Croazia, l'armatore: "Sconfinamento accidentale"

Fotogramma /Ipa
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20 luglio 2020 | 19.58
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"E' stato uno sconfinamento accidentale di 5 o 6 minuti, dovuto al maestrale, niente di intenzionale. E peraltro di nessuna utilità. Il comandante se ne è accorto subito e ha raddrizzato la barca, rientrando in acque internazionali ma l'imbarcazione è stata bloccata e portata nell'isola di Vis". Così all'Adnkronos Antonio Salvemini, titolare della società armatrice Martellomare della marineria di Manfredonia, in provincia di Foggia, a proposito dell'episodio che ha visto coinvolto il suo motopeschereccio, ‘Furore’, sequestrato questa mattina dalle motovedette croate a 55 miglia a nord di Vieste.

"Loro ritengono che la barca abbia sconfinato di qualche decimo nei confini croati", aggiunge. "Hanno valutato intorno ai 5-6 minuti, quasi niente. Si è verificato uno 'scarroccio' dovuto al maltempo. Quindi la barca ha un po' invaso la linea batimetrica del confine. Nessuna possibilità di guadagno", prosegue l'armatore. "Per avere una utilità le calate devono essere di 3 o 4 ore. La barca è stata presa in acque internazionali dove la Capitaneria italiana poteva intervenire". 

Ora Furore, a bordo della quale l’equipaggio, composto da quattro uomini tutti di Mafredonia, è nel porto di Vis, attraccata e controllata dalle autorità croate. Domani o al massimo dopodomani dovrebbe tenersi il processo per direttissima.

L'armatore Salvemini è ovviamente preoccupato anche delle conseguenze economiche. "Non sappiamo come va a finire", afferma. "Sapremo se c'è una multa, può darsi che abbiamo la fortuna che non c'è da pagare niente in quanto accertano che è stato uno scarroccio, una svista e non un vero e proprio sconfinamento. In questi casi bisogna valutare l'utilità. La barca non è stata fermata dopo 3 o 4 ore ma dopo pochissimi minuti”, insiste. “Che benefici ci possono essere? Gli strumenti attuali consentono di vedere tutti i tracciati, e cioè quanto tempo è stata la barca oltre il confine".

Da quanto si apprende negli ultimi mesi si sono verificati almeno tre episodi simili che hanno visto protagoniste altre imbarcazioni italiane sequestrate dalle autorità croate per sconfinamenti nelle acque territoriali. "A noi è la prima volta che capita un episodio del genere", garantisce l'armatore. "Non usiamo andare nelle acque croate". Infine assicura di aver sentito più volte i componenti dell'equipaggio: "stanno bene", assicura. "Solo il comandante ha avuto un lieve malore, ma ora sta meglio".

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