"A ogni domanda mi dava un cazzotto. Poi ha tagliato l'orecchio di mia moglie e non ho capito più niente. Ero convinto che c'avrebbero ammazzato tutti e due". E' la drammatica testimonianza di Carlo Martelli, a poche ore dalla brutale rapina subìta in casa assieme alla moglie, Niva Bazzan, alla quale i malviventi hanno tagliato il lobo dell'orecchio destro. L'orrore avviene nella villa dei coniugi a Carminiello di Lanciano, in provincia di Chieti: nella notte tra sabato e domenica, quattro, forse cinque uomini hanno fatto irruzione nell'abitazione della coppia.
"Sono stato massacrato, poi sbattuto a terra e legato mani e piedi tipo incaprettatura - ha detto il chirurgo cardiovascolare in pensione in un'intervista al 'Tg1' dall'ospedale in cui è ricoverato -. Mia moglie è stata presa e portata via, l'hanno legata. Mi dicevano 'o ci dice dove sta la cassaforte o la tagliamo a pezzi'", ha raccontato il medico.
I malviventi si sono poi fatti consegnare bancomat e carte di credito prima di mettere a soqquadro la stanza del figlio della coppia, senza toccarlo. Una volta fuggiti, il medico è riuscito a liberarsi dalle fascette con cui era stato legato, a liberare la moglie e a dare l'allarme. E ora è caccia all'uomo da parte della Questura di Chieti, del Commissariato di Lanciano e della Scientifica.
Migliorano, intanto, le condizioni della coppia che è ricoverata all'ospedale Renzetti di Lanciano (Chieti). "Il dottor Martelli- spiega la Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti - è ricoverato in chirurgia, le sue condizioni cliniche sono migliorate stabilmente rispetto a ieri. La prognosi resta riservata dal momento che sono necessari altri accertamenti strumentali che saranno eseguiti nelle prossime ore e che aiuteranno a stabilire se ci sono stati danni dovuti alle violente percosse ricevute. La moglie è invece ricoverata in unità coronarica per il monitoraggio dei parametri vitali a seguito del forte stress psicofisico subito. Al momento non sono state segnalate alterazioni di rilievo. Per quanto riguarda il padiglione auricolare non è stato possibile procedere alla ricostruzione anatomica a causa della lesione, prodotta durante l'aggressione e per via del lembo in avanzata necrosi".