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Udine, Comune nega patrocinio per partita Italia-Israele: scoppia la polemica

Ciriani: "Decisione sbagliata, sarò alla partita". Centinaio: "Mancato patrocinio è ipocrisia"

Un pallone (Fotogramma)
Un pallone (Fotogramma)
17 luglio 2024 | 17.38
LETTURA: 3 minuti

Il Comune di Udine non ha accolto la richiesta di patrocinio arrivata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, per la partita di calcio Italia-Israele della Nations League prevista per il 14 ottobre prossimo allo stadio Friuli. Secondo quanto si apprende dal Comune, da regolamento il patrocinio può essere concesso per eventi a scopo di lucro solo se sono per ''beneficenza'' o se contribuiscono al ''prestigio della città''. Essendo Israele un Paese in guerra, il sindaco ha ritenuto di non conferire il patrocinio anche perché questa scelta avrebbe rischiato di ''essere divisiva''.

Le reazioni

Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, ritiene "sbagliata la decisione del sindaco di Udine". "Sport e politica - sottolinea - dovrebbero rimanere due elementi distinti, anche perché la Nazionale rappresenta gli israeliani tutti a prescindere dal giudizio che ognuno di noi può dare sul loro governo, che è e resta comunque una democrazia. Per quanto mi riguarda farò di tutto per essere presente allo stadio Friuli il giorno della partita, sia per tifare Italia, sia per rappresentare la vicinanza al popolo israeliano".

"La decisione del Comune di Udine di non concedere il patrocinio per la partita Italia-Israele appare ipocrita e insensata - afferma il vicepresidente del Senato, il leghista Gian Marco Centinaio - Ospitare una partita della Nazionale di calcio è sempre un'occasione di prestigio per qualsiasi città, che ne ottiene un ritorno di immagine a livello internazionale. Il sindaco De Toni farebbe prima a dire che la sua è una scelta puramente politica, una voluta presa di distanze da Israele, che rischia di alimentare quegli impulsi antisemiti che purtroppo stanno trovando sempre più spazio nella nostra società". "Ha fatto bene il presidente Massimiliano Fedriga a rendersi disponibile affinché sia la Regione ad accordare il patrocinio. Qui non si tratta di dare giudizi sulle scelte politiche e militari dell'attuale governo israeliano, stiamo parlando di un evento sportivo e come tale deve essere trattato", conclude.

Walter Rizzetto, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Friuli Venezia Giulia e presidente della Commissione Lavoro alla Camera, trova "assurda e priva di logica la scelta del sindaco di Udine, Felice De Toni, e della sua giunta". "La politica non deve contaminare le decisioni relative ad iniziative sportive, lo sport unisce non divide - afferma in una nota - Questa partita sarà un’ottima occasione per lanciare un messaggio di pace affinché possano essere superate divisioni e contrasti. Inoltre si svolgerà allo Stadio Friuli Bluenergy Stadium, impianto che è il nostro fiore all’occhiello. Ospitare questa partita è una grande opportunità per Udine e per tutto il territorio, spiace che l’amministrazione comunale abbia perso questa importante occasione. Il sindaco De Toni si liberi da orpelli ideologici e pericolosi di parte della sua giunta di cui è evidentemente ostaggio e prenda coraggio anche al fine di evitare l’ennesima figuraccia che la città di Udine non merita”, conclude.

“La decisione del sindaco di Udine di non concedere il patrocinio del Comune alla partita di Nations League Italia-Israele lascia sgomenti”, dichiara Raffaela Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. “Preoccupa il clima di ostilità nei confronti di Israele e i ripetuti episodi, ormai quasi quotidiani, di ghettizzazione. Il Comune di Udine torni indietro e conceda il patrocinio”, conclude Paita.

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