E sulla situazione in Libano dice: "Risposta sia proporzionata all'attacco o è immorale"
L’aborto è un “omicidio" e i medici che si prestano alla pratica sono dei "sicari". Lo ha ribadito il Papa sul volo di ritorno dal Belgio.
"Le donne hanno diritto alla vita: alla vita sua, alla vita dei figli. Non dimentichiamo di dire questo: un aborto è un omicidio. La scienza ti dice che al mese del concepimento ci sono tutti gli organi già… Si uccide un essere umano. E i medici che si prestano a questo sono, permettimi la parola, sicari. Sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita", ha osservato Bergoglio.
Riferendosi al re del Belgio Baldovino, antiabortista, per il quale ha annunciato che si procederà con la causa di beatificazione, Francesco ha detto: "Il re è stato un coraggioso perché davanti a una legge di morte, lui non ha firmato e si è dimesso. Ci vuole coraggio, no? Ci vuole un politico 'con pantaloni' per fare questo. Ci vuole coraggio. Anche lui con questo ha dato un messaggio e anche lui l’ha fatto perché era un santo. Quell'uomo è un santo e il processo di beatificazione andrà avanti, perché mi ha dato prova di questo".
Il Pontefice tornando dal Belgio ha parlato anche dell'escalation in Libano. "La difesa deve essere sempre proporzionata all’attacco. Quando c’è qualcosa di sproporzionato si fa vedere una tendenza dominatrice che va oltre la moralità", ha denunciato , come riporta Vatican News. "Un Paese che con le forze fa queste cose – parlo di qualsiasi Paese - che fa queste cose in un modo così "superlativo", sono azioni immorali. Anche nella guerra c’è una moralità da custodire. La guerra è immorale, ma le regole di guerra implicano qualche moralità. Ma quando questo non si fa, si vede - noi diciamo in Argentina - il ‘cattivo sangue’", ha osservato Bergoglio.