Intesa raggiunta tra Leidaa, Oipa ed Enpa. Brambilla: "Tar e Provincia ci lascino il tempo di completare il progetto e di trasferirla nella nuova struttura"
Il 'Libearty Sanctuary' di Zarnesti, in Romania, è un’ottima struttura, adatta ad ospitare Jj4, l’orsa imprigionata al Casteller e condannata a morte per aver aggredito il giovane Andrea Papi, e può servire da modello per l’oasi-rifugio destinata ad accogliere orsi che Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’ambiente, propone di costruire in Trentino. "In prospettiva – afferma la deputata - gli orsi del Trentino, anche se confidenti e problematici, dovrebbero restare dove sono nati. Se questo non sarà possibile per Jj4, abbiamo comunque pronta la soluzione di Zarnesti".
La proposta di trasferimento è stata concordata da Oipa con l’associazione 'Millions of friends', che gestisce il rifugio 'Libearty', ai primi di maggio, un accordo che include anche Leidaa ed Enpa. Nei giorni scorsi l'accordo definitivo tra Brambilla e la responsabile della struttura Cristina Lapis. "Vorrei dare a questa orsa il nome Speranza - ha detto Cristina Lampis - perché sia la speranza per tutti gli orsi del Trentino, che dovrebbero vivere liberi. Al presidente della Provincia vorrei dire che l'orsa non è di sua proprietà e che in Italia la pena di morte non esiste più. Esistono invece - continua - leggi europee che tutelano gli orsi e il Trentino deve rispettarle. Sono lieta dell'accordo con Leidaa, Oipa ed Enpa: aiuteremo insieme un'orsa che non merita di essere uccisa".
Le associazioni Enpa, Leidaa e Oipa vogliono presentare alle autorità anche il progetto di un’ampia oasi-rifugio per orsi da realizzare nella provincia di Trento, con il supporto economico di un gruppo di imprenditori disposto ad investire.
"Il Libearty – afferma Brambilla - è un’ottima destinazione, ma altri orsi del Trentino inviati all’estero non vivono in buone condizioni. Da italiani amanti degli animali vorremmo che gli orsi rimanessero dove sono nati, sotto il controllo dei nostri esperti di prim’ordine, protetti dalle nostre leggi e dalle normative internazionali di cui l’Italia garantisce il rispetto. Auspichiamo quindi che il Tribunale amministrativo e la Provincia ci lascino il tempo di completare il progetto e di trasferire Jj4 nella nuova struttura. L’orsa potrebbe restare qualche tempo al Casteller, dove altri plantigradi hanno trascorso anni. Se questo non sarà possibile, abbiamo comunque trovato una soluzione immediatamente percorribile: il santuario di Zarnesti, che offre ottime condizioni di benessere e sicurezza”, ha concluso Michela Vittoria Brambilla.