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Omicidio Cerciello, concessi i domiciliari a Hjorth: andrà dalla nonna a Fregene

Per il giovane americano, condannato a 11 anni e 4 mesi nel processo per l’omicidio del vicebrigadiere, braccialetto elettronico e divieto di comunicare con l'esterno. La vedova del carabiniere "totalmente sconvolta dalla notizia"

Gabriele Natale Hjorth - Fotogramma
Gabriele Natale Hjorth - Fotogramma
15 luglio 2024 | 15.50
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La seconda corte di Assise di Appello di Roma ha accolto l’istanza della difesa e concesso gli arresti domiciliari a Gabriele Natale Hjorth, il giovane americano nei cui confronti i giudici hanno ridotto la pena a 11 anni e 4 mesi nel processo per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. L’americano sconterà la pena nella casa della nonna a Fregene.

Nel processo di Appello bis l’autore materiale dell’omicidio, l’altro americano Lee Elder Finnegan, era stato condannato a 15 anni e due mesi di carcere. Per Hjort, che ha scontato in carcere già quasi metà della condanna, i giudici hanno disposto i domiciliari con il braccialetto elettronico e il divieto di comunicare con l’esterno.

La vedova Cerciello: "Sconvolta e sfiduciata"

''Lo sconcerto è tanto dopo la decisione della seconda corte d’assise di Roma di accogliere le richieste dei domiciliari per Gabriel Natale Hjorth. Rosamaria, la moglie di Mario Cerciello Rega è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia’’. Così l’avvocato Massimo Ferrandino, legale della vedova del carabiniere.

''Non conosciamo ancora le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene – aggiunge il legale - Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa. Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia ‘una Giustizia al contrario’’’ conclude Ferrandino.

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