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Bernini contestata a Pisa: "Ci hanno impedito di parlare e incontrare militanti Forza Italia"

La ministra dell'Università contestata dai collettivi universitari pro Palestina

Anna Maria Bernini (Fotogramma)
Anna Maria Bernini (Fotogramma)
18 maggio 2024 | 17.51
LETTURA: 3 minuti

Alcune decine di studenti dei collettivi universitari e giovani dei centri sociali, sventolando le bandiere della Palestina e urlando slogan contro la guerra, hanno contestato oggi pomeriggio la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, a Pisa per una iniziativa elettorale di Forza Italia. I contestatori hanno raggiunto il bar del centro storico dove era attesa Bernini e hanno impedito ai militanti di Forza Italia di incontrare la ministra.

"Dal 7 ottobre - ha commentato Bernini - il governo ha scelto di garantire a tutti la libertà di espressione senza rafforzare oltre misura i presidi di sicurezza. Eppure questa nostra disponibilità al dialogo non è colta da alcune minoranze rumorose che anche oggi a Pisa ci hanno impedito di parlare e di svolgere il nostro incontro programmato con i militanti".

"L'iniziativa era prevista in un bar del centro storico di Pisa - ha spiegato il coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, Marco Stella - Quando siamo arrivati, abbiamo trovato decine di studenti con tamburi e bandiere palestinesi che, con il loro fare minaccioso, hanno impedito a simpatizzanti e iscritti di entrare nei locali. Questa è la sinistra che parla di libertà di espressione, e che impedisce con le minacce lo svolgimento di iniziative elettorali, mentre nelle università italiane il ministro Bernini consente il libero dibattito su qualunque tema. Come diceva il presidente Berlusconi, questa è la differenza tra noi e loro".

"Un nostro dirigente, il coordinatore provinciale Lorenzo Paladini - ha aggiunto Stella - è stato addirittura spintonato e buttato in terra. Siamo preoccupati per questo clima di intolleranza e di violenza, che viene fomentato, in particolare in Toscana dalle forze di sinistra. Ci aspettiamo una condanna unanime di tutti questi gesti che avvelenano il clima politico e il dibattito".

Le reazioni

“C’è un atto molto grave, successo a Pisa, di un’aggressione agli studenti di Forza Italia. Era un incontro con il ministro Bernini ed è stato impedito. Ancora una volta, sempre gli stessi hanno continuato a usare la violenza per impedire ad altri studenti di parlare e di dire la loro. Questo è veramente inaccettabile. Ora basta”, ha commentato il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Io mi auguro che tutti quanti prendano le distanze da questa iniziativa - ha sottolineato il vicepremier - che ha cercato di mettere il bavaglio a giovani studenti di Forza Italia. Questo è inaccettabile. Sono solidale con Bernini e con tutti i ragazzi”.

"È la seconda volta nel giro di tre giorni che gli studenti di sinistra e pro Palestina dell'Università di Pisa si rendono responsabili di gravi episodi di intolleranza - ha dichiarato la vicesegretaria nazionale di Forza Italia Deborah Bergamini - Mercoledì scorso hanno aggredito gli Studenti per la Libertà che volevano leggere un comunicato di protesta per le occupazioni; oggi hanno impedito ai militanti e ai simpatizzanti di Forza Italia di assistere a un incontro in un locale del centro storico, con il Ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, a cui va tutta la nostra solidarietà. Ci aspettiamo la ferma condanna e una presa di posizione netta da parte del rettore dell'Ateneo pisano".

"Basta violenza e teppismo rosso - le parole del presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri - Totale solidarietà al Ministro dell’Università Anna Maria Bernini vittima a Pisa di un gruppo di invasati pro Palestina che hanno impedito lo svolgimento di una iniziativa elettorale di Forza Italia. Mentre nelle università si garantisce la libertà di espressione e il diritto di manifestare, questi gruppetti di esaltati impediscono il normale svolgimento delle attività politiche. E' inaccettabile quello che sta accadendo in varie parti di Italia e preoccupa sempre di più l’intolleranza di chi vorrebbe il pensiero unico. Dai ministri ai quali viene tolta la parola alle forze dell’ordine che vengono aggredite e ferite. C’è chi, come noi, difende i valori della libertà e della democrazia e chi, invece, giustifica i massacri del 7 ottobre, inseguendo ideologie contrapposte ai nostri principi costituzionali. Che vergogna".

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