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Le due versioni di Milena Santirocco, dalla rapina alla scomparsa per problemi economici

Scomparsa dal 28 aprile al 4 maggio, la donna è poi 'riapparsa' a Castel Volturno dando due versioni diverse dei fatti

Polizia - Fotogramma
Polizia - Fotogramma
06 maggio 2024 | 16.57
LETTURA: 2 minuti

In Commissariato a Lanciano, in cui è stata sentita ieri per circa 7 ore, Milena Santirocco, 54 anni, maestra di ballo e di fitness di Lanciano (Ch), sparita dal 28 aprile al 4 maggio scorsi, con le ricerche che sono andate avanti ininterrottamente per sei giorni, ha fornito due versioni.

Le due versioni

Appena arrivata da Castel Volturno (Ce), dove è stata trovata sabato sera e presa in carico dalla polizia che poi l’ha portata a Lanciano, al pm Silvia Di Nunzio e ai dirigenti del commissariato di Lanciano, ha ripetuto ciò che aveva detto la sera prima entrando in un bar di Castel Volturno e chiedendo aiuto e cioè che era stata rapita da due uomini sconosciuti e mascherati che poi avevano tentato di annegarla in uno stagno del posto e che solo quando pensavano che fosse deceduta se ne erano andati.

Ma poi messa sotto pressione da magistrato e poliziotti ha confessato che si è allontanata da casa volontariamente. E che ha vagato per giorni da un posto all’altro: ha camminato per tratti e per altri è andati avanti con l’autostop. Fino ad arrivare, per caso, a Castel Volturno. Qui si sarebbe gettata nello stagno di un'oasi (dove in precedenza aveva riferito che avevano cercato di affogarla) in un momento di disperazione. Forse voleva suicidarsi, forse voleva soltanto far perdere le sue tracce. La sua sparizione sarebbe dovuta a problemi economici.

Gli accertamenti vanno avanti

Ora la polizia dovrà vagliare, passo per passo, giorno dopo giorno, il racconto, a tratti caotico e disorganico della donna, che è molto provata e confusa. Gli accertamenti delle forze dell’ordine, quindi, vanno avanti in questa direzione, nella verifica delle seconda versione, quella dell'allontanamento volontario, e del percorso fatto fino all'arrivo in Campania. Mentre la Procura di Vasto dovrà decidere se archiviare la vicenda o precedere in qualche maniera. Fuorvianti sono state le dichiarazioni pubbliche rilasciate da quello che fino a ieri era l'avvocato della donna, Antonio Cozza dell'associazione Penelope, che ha detto a tutte le testate giornalistiche anche nazionali che la donna non si era allontanata volontariamente, facendo capire che era stata portata via con la forza. Intanto il questore di Chieti, Aurelio Montaruli, rimarca che “la nostra provincia è tranquilla”.

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