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Meningite, alto tasso di mortalità e cause diverse: ecco sintomi e rischi

La malattia che ha ucciso una studentessa italiana a Berlino colpisce a tutte le età, quella batterica è più pericolosa e fatale in 1 caso su 6

Cervello - Fotogramma /Ipa
Cervello - Fotogramma /Ipa
30 maggio 2024 | 14.45
LETTURA: 3 minuti

La meningite "rimane una delle principali sfide globali per la salute pubblica". Lo scrive l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul suo portale, in un focus in cui fa un bilancio dell'impatto della malattia su cui si sono riaccesi i riflettori dopo la morte della studentessa italiana di 23 anni, Lara Ponticiello, in Erasmus a Berlino. Giovane vittima di una patologia che, come spiega l'agenzia Onu per la salute, può essere "devastante", è caratterizzata da "un alto tasso di mortalità" e in grado di determinare "gravi complicazioni a lungo termine". Epidemie di meningite si registrano in tutto il mondo, ricorda l'organizzazione. E sono diversi i microrganismi che possono causarla: batteri, virus, funghi, parassiti. A preoccupare in particolare medici e autorità sanitarie, per via del suo grave impatto, è la meningite batterica: circa 1 persona su 6 che contrae questo tipo di meningite muore, e 1 su 5 presenta gravi complicazioni, segnala l'Oms, evidenziando che "il modo più efficace per fornire una protezione duratura" è ricorrere ai "vaccini" esistenti, che sono "convenienti e sicuri".

Cos'è, sintomi e rischi della meningite

Come si manifesta la malattia e quali rischi comporta? La meningite, spiegano gli esperti, è l'infiammazione dei tessuti che circondano il cervello e il midollo spinale; può essere fatale, come testimonia anche la cronaca, e richiede cure mediche immediate. I sintomi più comuni sono rigidità del collo, febbre, confusione o stato mentale alterato, mal di testa, nausea e vomito. Ma le caratteristiche cliniche dei pazienti variano a seconda della causa, del decorso della malattia (acuto, subacuto o cronico), del coinvolgimento cerebrale (meningoencefalite) e delle complicanze sistemiche (sepsi). Anche ferite, tumori e farmaci causano un piccolo numero di casi. Ma è la meningite batterica il tipo pericoloso più comune e può purtroppo portare a decesso in poco tempo dalla scoperta dei sintomi, anche 24 ore. Colpisce persone di qualsiasi età. Contro alcune delle principali cause batteriche esistono trattamenti e vaccini efficaci, ma "la meningite rimane una minaccia significativa in tutto il mondo", ribadisce l'Oms.

Le cause principali della meningite batterica

Esistono 4 cause principali di meningite batterica acuta: meningococco (Neisseria meningitidis), pneumococco (Streptococcus pneumoniae), emofilo (Haemophilus influenzae), streptococco di gruppo B (Streptococcus agalactiae). Questi batteri sono responsabili di oltre la metà dei decessi dovuti a meningite a livello globale e causano altre malattie gravi come sepsi e polmonite. Importanti cause di meningite sono anche altri batteri come Mycobacterium tuberculosis, salmonella, listeria, streptococchi e stafilococco, ma anche virus come enterovirus e parotite, e ancora funghi (soprattutto il cryptococcus) e parassiti come l'ameba.

Chi è a rischio

Chi è a rischio? I bambini piccoli, senz'altro, ma non solo. I neonati sono maggiormente a rischio di streptococco di gruppo B, i bambini di meningococco, pneumococco e Haemophilus influenzae. Gli adolescenti e i giovani adulti sono particolarmente a rischio di malattia da meningococco, mentre gli anziani di malattia da pneumococco.

In Italia nel 2007 è stata attivata una sorveglianza nazionale delle malattie batteriche invasive. Secondo gli ultimi dati, rispetto al biennio 2020-2021 (in cui c'era stata una riduzione complici le misure anti-Covid), nel 2022 si è osservato un aumento nel numero di segnalazioni da emofilo, da pneumococco e, in misura inferiore, da meningococco (in particolare nell'ultimo trimestre). Nel complesso, per i 3 i patogeni si è osservato un tipico andamento stagionale, con un maggiore numero di casi segnalato durante il periodo invernale, si evidenzia sul portale Epicentro dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Nel 2022 l'incidenza in Italia dei casi di malattia invasiva determinati dai 3 patogeni è stata pari a 0,1 casi/100.000 abitanti per meningococco, 1,74 per pneumococco e 0,32 per emofilo. Nel primo semestre 2023, secondo il rapporto ad interim pubblicato dall'Iss, si sono registrati nel Paese un totale di 1.268 casi, tra malattie invasive da N. meningitidis (48), S. pneumoniae (930), H. influenzae (177) e meningiti da altri batteri.

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