La presidente della Comunità di Roma Dureghello: "Grave sia avvenuto in una tv italiana senza contraddittorio"
"Le affermazioni del Ministro degli Esteri russo Lavrov sono deliranti e pericolose". Lo dichiara Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma in una nota dopo l'intervista del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, a Zona Bianca su Rete 4.
"Riscrivono la storia sul modello dei Protocolli dei Savi di Sion, il fondamento della letteratura antisemita moderna creato nella Russia zarista. La cosa più grave è inoltre che siano avvenute in una televisione italiana, senza contraddittorio, e senza che neanche l’intervistatore opponesse la verità storica alle menzogne che erano state pronunciate. Questo non è accettabile e non può passare sotto silenzio", sottolinea la nota.
"Ci domandiamo quale sia il limite, se esista ancora e in quale direzione stiamo andando. Se viene permesso di distorcere completamente la Storia il risultato sarà quello di una democrazia indebolita e priva degli anticorpi necessari a tutelare se stessa", conclude Dureghello.
Alla nota della Comunità romana segue quella della Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni: "La possibilità che è stata data al ministro degli Esteri russo Lavrov di esprimere la propria dottrina antisemita nell'ambito di uno spazio televisivo di approfondimento riporta ancora una volta al tema della responsabilità dei media. Così facendo infatti si dà legittimazione all'odio, non lo si contestualizza né lo si ripudia. La meschina propaganda di usare temi di dolorosa memoria ebraica e pregiudizio antisemita per rendere ancora più incendiaria la guerra già accesa è grave e non va sottovalutata'', sottolinea Di Segni.
''Pochi giorni fa abbiamo celebrato il 25 Aprile e tutto quel che rappresenta, ancora oggi, nella nostra proiezione valoriale. A breve, il 9 maggio, commemoreremo la fine della seconda guerra mondiale - aggiunge - Un'occasione per ricordare cosa fu davvero il nazifascismo, con tutti i suoi crimini e responsabilità. Ma anche per ribadire con forza la nostra preoccupazione per neonazisti e neofascisti presenti in tutti Paesi europei e la nostra opposizione a ogni forma di negazionismo e strumentalizzazione".