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Influenza australiana 2022, Galli: "Peggiore da 2009, vaccinarsi"

"Per l'immunizzazione si è perso tempo"

(Foto Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
(Foto Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
23 dicembre 2022 | 15.59
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"Siamo di fronte alla peggiore stagione influenzale, come numero di casi, vista almeno dal 2009. Con la circolazione ancora presente di Sar-Cov-2 il peso per il sistema sanitario, in questo momento, è notevole. Complessivamente non è una bella situazione". A dirlo all'Adnkronos Salute è Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano secondo il quale, nonostante siamo arrivati "probabilmente al picco, vale ancora la pena vaccinarsi".

"Certo l'immunizzazione in questo momento - continua Galli - è un po' come chiudere la stalla quando sono scappati i buoi. La campagna vaccinale doveva essere anticipata un mese e mezzo fa. Purtroppo la politica si è occupata della politica, ma pochissimo della salute. Abbiamo sentito parlare di vaccinazione con grandissimo di ritardo".

L'invito a vaccinarsi comunque resta, "anche perché la stagione influenzale dura, con diverse variazioni stagionali, da metà novembre a inizio marzo. Circolano diversi ceppi: l'influenza B di solito arriva più tardi e spesso è cattivella anche lei, quindi immunizzarsi resta utile". Tra i ceppi circolati, spiega l'esperto, "ce ne sono due principali di influenza A (H1n1 e un H3n2) e ci sono anche quelli dell'influenza B che è tutto un altro virus, 'parente' ma diverso, che di solito dà segno di sé un po' più tardi. Una vaccinazione tetravalente o trivalente che sia, copre anche per l'influenza B", conclude.

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