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Influenza 2024, ritorno a scuola e picco: ultime news

Ciccozzi: "Con rientro in classe mini impennata, picco ancora non c'è. Resta utile vaccinarsi"

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08 gennaio 2024 | 10.36
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L'influenza continua a farsi sentire e "con il ritorno a scuola dei bambini e dei ragazzi, la ripresa a pieno ritmo del lavoro e gli autobus di nuovo pieni, possiamo aspettarci una piccola impennata di casi", spiega all'Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. Del resto "ancora non è stato raggiunto il picco dell'epidemia stagionale", precisa l'esperto.

La ripresa delle attività scolastiche "favorirà la diffusione non solo dell'influenza ma anche dei tanti virus respiratori che stanno circolando, come l'adenovirus, i sinciziali respiratori, ma anche patogeni gastrointestinali".

Ma quando arriverà il picco dell'influenza nel 2024?

Per quanto riguarda il picco, invece, "non è stato raggiunto: per averne la certezza serve avere dati che certifichino la discesa dei casi. E questo non sta avvenendo. I dati dell'Istituto superiore di Sanità sono chiari, è tutto ancora in aumento. Aspettiamo di vedere cosa succederà con l'apertura delle scuole e quando comincerà la discesa", conclude Ciccozzi che però invita ancora a vaccinarsi: "pensare che si è vicini al picco quindi il vaccino non serve è assolutamente sbagliato. Anche quando comincia la 'discesa' dei casi, infatti, siamo sempre di fronte a contagi e ci si può ammalare con tutte le conseguenze".

Influenza e rientro a scuola, cosa dicono gli esperti

Sono diversi gli esperti che pensano che il rientro a scuola possa far aumentare i casi di influenza o comunque far ritardare il calo dei contagi. Per l'epidemia influenzale "il peggio sembra essere passato", anche se "il rientro a scuola e al lavoro potrebbe ritardare il calo dei casi", afferma all'Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento. "Siamo ormai nel pieno del picco stagionale. Durante le vacanze i contatti sociali sono stati comunque molto intensi. La ripresa delle attività potrà prolungare la durata di questa fase, ma è difficile che si verifichi una impennata ancora maggiore", conclude sottolineando che "resta ancora valido il richiamo alla vaccinazione sia per influenza che per Covid-19. Quest'ultimo in particolare ha un andamento diverso e assai difficilmente prevedibile".

"Stiamo viaggiando molto alti come circolazione dei virus influenzali, mi auguro che la scuola non faccia da volano alla diffusione di virus influenzali, parainfluenzali e di altri microrganismi. Si deve dare una raccomandazione forte alle mamme e ai papà: se i figli non stanno bene di tenerli a casa o di mandarli a scuola con la mascherina. Perché il rischio è che questa settimana si possano disseminare ulteriormente i virus respiratori con bambini che si infettano o si reinfettano a scuola e portano a casa il problema. Abbiamo davanti questa incognita importante, speriamo bene", ha affermato all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale policlinico San Martino di Genova.

Il picco dell'influenza, che sta mettendo a letto oltre 10 milioni di italiani in questi giorni, ha detto l'immunologo Francesco Le Foche a 'Cinque minuti' su RaiUno, "è vicinissimo, mancano una decina di giorni, due settimane. Con la riapertura delle scuole avremo un contagio superiore, raggiungeremo quindi il picco e poi comincerà un decalage dei contagi e pian piano torneremo allo status quo ante".

"Le scuole, che prevedono tanti ragazzi chiusi per ore in un ambiente, e i trasporti sono, lo ripetiamo ogni inverno, cassa di risonanza per i virus respiratori e quindi anche per l'influenza. Quindi ci potremmo aspettare nei prossimi giorni una ulteriore impennata dei casi che poi ci porterà a breve al picco dell'influenza" ha detto all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

"Stiamo assistendo ad un periodo di grande pressione sugli ospedali per le sindrome respiratorie - ricorda Andreoni -. Ci eravamo scordati con il Covid e con l'uso della mascherina nel 2020-2021, di quanto possa essere forte l'impatto dell'influenza sui Pronto soccorso. Siamo però ancora in tempo per vaccinarci, e il discorso vale anche per il Covid, se nei soggetti sani e robusti stiamo vedendo come l'influenza possa 'picchiare' forte immaginiamo cosa può accadere nei fragili e nei deboli. E infatti molti finiscono in ospedale con una malattia grave".

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