Diego Loi all’Adnkronos: "Scenario peggiore dell’Apocalisse"
"Stiamo combattendo. Viviamo sovrastati dal rumore degli elicotteri, sordo ma rassicurante, perché qui continuano i focolai e preoccupano ancora le condizioni meteorologiche, le temperature sono elevatissime. Resistiamo, ma il paese è sotto choc, lo scenario che hanno visto è stato peggio di qualsiasi film sull’Apocalisse". C’è molta amarezza, un filo di tensione, ma nessuna rassegnazione nel racconto all’Adnkronos di Diego Loi, sindaco di Santulussurgiu, uno dei paesi più colpiti dall’immenso rogo che ha devastato la Sardegna nella regione del Montiferru, un incubo che non sembra voler finire. Oltre 20mila ettari di territorio andati in fumo, più di 1500 persone sfollate.
"In questa esperienza in realtà non c’è stato nulla che sia stato a favore, neanche per sbaglio", spiega il primo cittadino, che per trovare le parole per descrivere l’umore del paese, ci mette un po’: "L’umore è quello di un senso di devastazione -dice poi- di mortificazione forte, come se questo bruciare tutto intorno ci avesse bruciato l’anima", mormora. "Sento però molta vicinanza da parte della gente, c’è un grande dispiegamento di forze da parte dei cittadini, tra le varie situazioni, tra allevatori, una enorme solidarietà- dice poi- Anche da parte dei giovani a supporto delle aziende, sento che ci si è stretti tutti intorno a questa disgrazia e questo aiuta tutti a resistere".
I danni "non sono quantificabili. Il vero danno è la distruzione pressoché totale di quasi tutto il territorio dell’intero compendio montano del Montiferru", dice il sindaco. "Stiamo ancora facendo la conta della situazione, il quadro è talmente vasto che non è chiaro. Quello che è certo è che ci vorranno anni e anni per ipotizzare un riassetto". Gli occhi dei compaesani "sono rivolti all’orizzonte, le orecchie al rumore dei canadair, siamo in allerta". Notti insonni per tutti, il sindaco in prima linea. "Non so che forma abbia il letto, ma non è importante -sorride amaramente Diego Loi- Vorrei solo che arrivasse presto quel momento in cui, guardando il cielo, ci si potrà rilassare tutti insieme con i miei cittadini pensando che l’incubo è finito. Al resto penseremo dopo". (di Ilaria Floris)