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I Sentinelli contro 'il Primato Nazionale', salta ancora evento con Borgonovo e Meluzzi

Salone del Libro 2019, l'editore di Altaforte Francesco Polacchi i (Costantino Sergi/Fotogramma, Torino - 2019-05-11) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
Salone del Libro 2019, l'editore di Altaforte Francesco Polacchi i (Costantino Sergi/Fotogramma, Torino - 2019-05-11) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
22 novembre 2019 | 18.18
LETTURA: 2 minuti

Ancora un "boicottaggio" riuscito ai danni del Primato Nazionale, il mensile cartaceo e quotidiano on line sovranista edito da Francesco Polacchi, che, oltre a essere un dirigente di CasaPound, è anche il numero uno di AltaForte, la casa editrice che ha pubblicato il libro intervista di Chiara Giannini "Io sono Matteo Salvini" scatenando il caso che ha tenuto banco all'ultimo Salone del Libro di Torino.

E' saltata per la seconda volta la sala che avrebbe dovuto ospitare, giovedì 28 novembre, la conferenza di lancio della campagna abbonamenti del mensile, un evento dal titolo 'La tua scelta sovranista', a cui è prevista la partecipazione, con il direttore della testata Adriano Scianca e il leader di Casapound Simone Di Stefano, di una serie di collaboratori 'illustri', tra i quali il vicedirettore de 'La Verità' Francesco Borgonovo, lo psichiatra Alessandro Meluzzi e il filosofo Diego Fusaro.

Solo pochi giorni fa una prima operazione di mailbombing lanciata dall'Anpi e dal collettivo I sentinelli di Milano aveva già fatto saltare la precedente prenotazione a Sesto San Giovanni. E stamattina anche l'Hotel dei Cavalieri di Milano, dopo l'iniziale concessione, ha optato per negare lo spazio al Primato, evidentemente temendo problemi di ordine pubblico, dopo un altro mail bombing. “Vi invitiamo a scrivere all'Hotel dei Cavalieri perché sappiano chi stanno per ospitare e possano annullare la concessione della sala. Altrimenti, i luoghi dei fascisti non sono i nostri e l'invito sarà quello a non scegliere l'Hotel del Cavalieri per i nostri eventi e per pernottare a Milano”, l'appello comparso sulla pagina Facebook dei “Sentinelli di Milano”.

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