Ancora nel mirino l'editore di Altaforte (e dirigente di CasaPound) Polacchi: "Troveremo nuova location"
Ancora un boicottaggio riuscito ai danni dell'editore 'sovranista' Francesco Polacchi, che, oltre a essere un dirigente di CasaPound, è anche il numero uno di AltaForte, la casa editrice che ha pubblicato il libro intervista di Chiara Giannini "Io sono Matteo Salvini" scatenando la nota querelle al Salone del Libro. In questo caso al centro delle polemiche è finito il Primato Nazionale, mensile cartaceo e quotidiano on line sovranista, che avrebbe dovuto lanciare giovedì 28 novembre la nuova campagna abbonamenti in un albergo di Sesto San Giovanni.
All'evento, dal titolo 'La tua scelta sovranista', avrebbero dovuto partecipare, con il direttore della testata Adriano Scianca e il leader di Casapound Simone Di Stefano, una serie di collaboratori 'illustri', tra i quali il vicedirettore de 'La Verità' Francesco Borgonovo, lo psichiatra Alessandro Meluzzi e il filosofo Diego Fusaro (in collegamento video). Peccato però che la struttura abbia revocato l'uso della sala, dopo l'operazione di mailbombing lanciata dall'Anpi e dal collettivo I sentinelli di Milano: l'indirizzo di posta elettronica dell'hotel è stato infatti sommerso di email dai due movimenti e, nel giro di circa un'ora, la direzione ha ritirato il sì per l'utilizzo della sala congressi.
"La revoca della sala a seguito delle pressioni politiche di Anpi e Sentinelli - assicura ora Polacchi - non interrompe né ostacola il lavoro de 'Il Primato Nazionale' come quotidiano online e mensile non allineato. Durante il corso dell’anno 2018/2019, abbiamo registrato una crescita del 12%, indice di solidità e qualità non solo di una redazione in continuo ampliamento, ma anche del numero sempre maggiore di lettori che si affidano alle nostre pagine. Inutile dire - conclude l'editore de 'Il Primato Nazionale' - che, dati questi presupposti, la conferenza di lancio della campagna abbonamenti si terrà comunque: annunceremo presto una nuova location di alto rilievo dove esporre quelle che saranno le attività sul breve e medio periodo e, soprattutto, le ragioni di una scelta dichiaratamente sovranista".