Interpellato su querela Renzi ad alcune testate: "Quando la notizia si rivela fondata occorre un risarcimento"
"Sulle querele temerarie penso che sia uno scandalo non riuscire a varare una norma che le contrasti: noi abbiamo fortemente appoggiato la proposta De Nicola". Così il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Carlo Verna all'Adnkronos che, interpellato sulla vicenda della querela che Matteo Renzi ha annunciato oggi nei confronti di alcune testate che hanno riportato la notizia della sua visita a Dubai, sottolinea: "Non conosco la vicenda specifica", ma, aggiunge, "quando qualcuno contesta in una sede giudiziale quella che un giornalista ritiene sia una verità, se poi la notizia si rivela fondata non può finire con la semplice condanna alle spese, occorre un risarcimento per chi temerariamente è stato tratto in giudizio", afferma.
"Al diritto di querelare deve corrispondere sempre un diritto al risarcimento per chi ha ragione, non solo a favore di chi agisce, se lo fa fondatamente. Altrimenti la stampa libera perde anche quando ha ragione e perde la democrazia", sottolinea il presidente dell'Ordine dei Giornalisti. "Per il resto, difendere il buon nome è un diritto e soltanto un giudice può dire chi abbia ragione, ci mancherebbe che esprimessi valutazioni su fatti che non conosco se non per aver letto quel che le due parti sostengono".
Il presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti aggiunge poi una considerazione: "L’occasione per bilanciare libertà di stampa e di critica e diritto alla reputazione c’è: entro il 21 giugno il Parlamento deve provvedere sulla questione del carcere ai giornalisti - dice Verna - così come da indicazione della Corte Costituzionale, all’epoca -col riconoscimento dell’ordine nazionale dei giornalisti come parte del giudizio di legittimità- presieduta dall’attuale ministra della Giustizia, Cartabia. Se il Parlamento non agisce, il 22 giugno la Corte Costituzionale emette verdetto definitivo", dice Verna.