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Genitori colpiti da virus, bimbo di 5 anni in quarantena hotel 4 stelle

E' la storia raccontata in un post su Facebook dalla sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)
18 aprile 2020 | 10.45
LETTURA: 3 minuti

Entrambi i genitori che si ammalano di Covid-19, il bimbo di 5 anni rimasto solo che va in quarantena in un hotel a 4 stelle, il papà che non ce la fa e la madre che, dopo una dura lotta, riesce a guarire e può tornare a casa. E' la storia raccontata in un post su Facebook dalla sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli. Partendo da una foto: uno striscione appeso ad una ringhiera con scritto 'Bentornata a casa Amel, il condominio'.

''E' una storia emblematica di questa emergenza, di dolore ma anche di solidarietà, di cura e di amore. Riavvolgo il nastro. Qualche settimana fa Amel si ammala seriamente di Covid-19, insieme al marito. Finiscono entrambi in ospedale a Torrette, e rapidamente in terapia intensiva. Con loro hanno un bambino di 5 anni (lo chiamerò Andrea, un nome di fantasia), non hanno parenti a cui lasciarlo all'improvviso. Bisogna trovare una sistemazione per lui. Andrea risulta negativo al tampone ma deve stare in quarantena. Ci attiviamo con i nostri servizi sociali ma non è facile; non possono prenderlo in carico le normali strutture che accolgono minori, c'è un serio rischio contagio. Si offre di farlo il Seeport Hotel. Gratuitamente. Gli riservano uno spazio bello, una grande stanza. Garantiscono tutta la sicurezza possibile e gli cucinano i suoi piatti preferiti. Lo accudiamo anche noi, arrivano dispositivi ma anche vestiti, lo facciamo giocare e riflettere con i nostri operatori e i nostri servizi. L'hotel riserva anche a noi una stanza comunicante così non lo lasciamo mai, giorno e notte: è un bambino che si ritrova all'improvviso senza mamma e papà, solo, in un contesto nuovo''.

''Il papà non ce la fa, purtroppo. Amel invece dopo un duro periodo di terapia intensiva, guarisce. Andrea non risulterà mai contagiato e sta benissimo. Quel lenzuolo steso al balcone dice che ora mamma e piccolo possono abbracciarsi. Forte. E dice anche che in questa immane tragedia l'umanità può dare il meglio di se stessa: dai medici e gli infermieri che combattono ogni giorno per tutti noi, al titolare del Seeport che ha fatto questo gesto anche se l'immagine di questa specie di peste poteva intaccare quella della sua attività, ai nostri operatori che non si sono rassegnati a costruire per Andrea un percorso di serie B, ad un palazzo intero che accoglie il ritorno di una mamma come una vittoria per tutti. È un bell'insegnamento.Buona vita Amel, buona vita Andrea''.

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