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Farmaci: Aifa, bloccati canali commercio illegale, ma in Italia sanzioni blande

Il dg Luca Pani: Il fenomeno del furto e della vendita dei farmaci nel mercato illegale parallelo "nella seconda metà del 2014 ha subito una forte e decisiva stretta grazie all'azione coordinata tra i Carabinieri del Nas e l'Agenzia, con la collaborazione delle istituzioni di altri paesi Ue e con l'Interpol. Le segnalazioni degli importatori e una banca dati sui farmaci con una 'lista nera' sempre aggiornata hanno permesso di chiudere il rubinetto del traffico illegale

Farmaci: Aifa, bloccati canali commercio illegale, ma in Italia sanzioni blande
21 gennaio 2015 | 13.33
LETTURA: 3 minuti

In Italia il fenomeno del furto e della vendita dei farmaci nel mercato illegale parallelo "nella seconda metà del 2014 ha subito una forte e decisiva stretta grazie all'azione coordinata tra i Carabinieri del Nas e l'Aifa, con la collaborazione delle istituzioni di altri paesi Ue e con l'Interpol. Le segnalazioni degli importatori e una banca dati sui farmaci con una 'lista nera' sempre aggiornata hanno permesso di chiudere il rubinetto del traffico illegale". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute è Luca Pani, direttore generale dell'Aifa, che commenta i dati sui furti dei farmaci negli ospedali elaborati da Transcrime, il Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell'Università Cattolica di Milano e dell'Università degli studi di Trento.

"Esiste una vulnerabilità del sistema d'importazione - prosegue Pani - che ha permesso negli ultimi anni il dilagare del fenomeno. Il nodo sui cui ci siamo concentrati. Ci aspettiamo ora altre declinazioni del fenomeno, perché in Italia mancano sanzioni proporzionate al danno, la criminalità è attratta all'alto valore remunerativo del furto che oggi può arrivare anche 200-300mila euro e oltre. Per questo l'Italia si è fatta promotrice di una maggiore attenzione al fenomeno, anche a livello europeo, con sanzioni più severe".

Ma quali sono i rischi per la salute per chi acquista farmaci provenienti dal mercato illegale? "Un farmaco che esce dalla filiera legale e passa in quella criminale è difficile che venga gestito in maniera corretta - risponde il direttore generale dell'Aifa - ad esempio si può interrompere la catena del freddo. E' accaduto di ricevere segnalazione dall'estero, nel caso dell'Herceptin, di flaconi manipolati. In questi casi - conclude - c'è un problema di sicurezza per la salute del paziente".

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