Il 39,1% degli italiani pensa che non sia ancora il caso di parlare di Terza Guerra Mondiale
La precarietà lavorativa (13,8%, sentita come problema soprattutto tra i giovani con il 36,9% delle indicazioni), i conflitti internazionali (12,8%), la possibilità che si ammalino le persone care (12,5%), l’aumento di luce, gas e affini (12,3% contro il 16,3% del 2023), il possibile coinvolgimento dell’Italia nei conflitti internazionali (10,2%), sono le maggiori preoccupazioni degli italiani. Divisi invece sulla possibilità di ripristinare il servizio militare obbligatorio.Lo rileva il Rapporto Italia 2024 dell'Eurispes, giunto alla 36/edizione.
Il 39,1% degli italiani pensa che non sia ancora il caso di parlare di Terza Guerra Mondiale, espressione coniata da Papa Francesco, ma che comunque ci sia un rischio concreto. Il 26,2% è invece d’accordo, mentre il 13,6% non è d’accordo e non pensa che sia un pericolo reale. Infine, il 21,1% non ha un’opinione precisa. Restando nello stesso ambito, il tema delle risorse destinate alla difesa risulta essere divisivo per gli italiani. Se il 36,2% ritiene infatti che in questo momento storico esse rappresentino un costo, il 30,5% le vede invece come un investimento. Non ha un’opinione in merito, invece, un italiano su 3 (33,3%).
Ancora sui temi della sicurezza e della difesa, gli italiani sono divisi sulla possibilità di ripristinare il servizio militare di leva per i giovani: si dichiara infatti favorevole il 50,2%, contrario il 49,8%. Una percentuale più alta (54,4%) è invece favorevole ad addestrare volontari che, in caso di necessità, possano essere attivati per affiancare le Forze Armate, mentre la maggioranza degli italiani (61,9%) è contraria al reclutamento obbligatorio al servizio militare tramite normativa o disposizione straordinaria, in vista della possibilità di difendere il Paese. Inoltre gli intervistati si dichiarano contrari (59,3% contro il 40,7%) anche all’incremento della spesa militare per garantire dotazione adeguata alla difesa del Paese.