“Un passo che fa la differenza”, questa la missione dell’esoscheletro 'Phoenix'. L’avveniristica protesi bionica che consente a chi ha perso l’uso delle gambe di rimettersi in piedi e tornare a camminare, interamente prodotta in Italia, è stata presentata nel corso di un convegno che si è svolto oggi all’Auditorium Pontello del Centro Civitas Vitae di Padova, davanti a un’attenta platea di addetti ai lavori, autorità e studenti universitari.
"Negli ultimi tempi la realizzazione di dispositivi medici protesici ha registrato notevoli progressi tecnologici grazie alla meccatronica, scienza che studia e sviluppa macchine capaci di simulare il comportamento di organismi viventi e/o di loro parti integrando meccanica ed elettronica", spiega il dottor Massimo Pulin, presidente dell’associazione internazionale Icora, che ha organizzato l’incontro in collaborazione con Salute per il Veneto e Confapi Padova.
"Tra tutti i nuovi dispositivi proposti o in via di sviluppo, gli esoscheletri per applicazioni medicali rappresentano indubbiamente una delle novità più interessanti, destinata ad aprire nuove strade e migliorare la qualità della vita degli utilizzatori, in un modo impensabile fino a pochi anni fa. Il nuovo esoscheletro si chiama 'Phoenix', dal nome della Fenice che risorge dalle ceneri. Un nome ambizioso, così come ambizioso è il progetto alle spalle", spiega.
L’idea progettuale è dell’azienda M.E.S. S.p.A. di Roma e punta a consentire a persone con difficoltà motorie di 'normalizzare' - per quanto possibile - la propria vita quotidiana, attraverso un supporto a basso impatto fisico e visivo.