I legali dei giornalisti contestano la ricostruzione del quotidiano La Verità
Due giornalisti, un cronista di 'Domani' e una inviata di La7, in coppia nella vita, sono stati accusati di stupro di gruppo da una collega. I due, secondo quanto riportato da 'La Verità', sono indagati a Roma ai sensi degli articoli 609 octies e 609 ter, ovvero di violenza sessuale in concorso con l’aggravante dell’uso di sostanze alcoliche o droga nei confronti della vittima. La pm titolare del fascicolo ha chiesto l'archiviazione e la decisione verrà presa in un'udienza in programma a dicembre.
"In merito all’articolo del quotidiano la Verità su una dolorosa vicenda privata che riguarda Sara Giudice e Nello Trocchia e una terza parte denunciante, con questo comunicato segnaliamo che la procura della Repubblica di Roma, dopo approfondite indagini durate diversi mesi, ha deciso di non esercitare l’azione penale e per questo ha chiesto l’archiviazione nei confronti di Trocchia e Giudice'', scrivono in una nota gli avvocati Grazia Volo e Virginia Ripa di Meana, legali dei due giornalisti accusati di stupro di gruppo.
''La ricostruzione odiosa e falsa dei fatti compiuta da La Verità e ripresa da altri media nazionali contrasta totalmente con le risultanze investigative che dimostrano la totale infondatezza della denuncia e della versione della denunciante. Gli articoli sono stati scritti nel disprezzo delle regole deontologiche che impongono la verifica delle notizie. Per conseguenza gli articoli contengono informazioni volutamente false. Per queste ragioni tuteleremo la reputazione dei nostri assistiti in ogni opportuna sede giudiziaria sia nei confronti della stampa che della denunciante, nei confronti della quale si profila il reato di calunnia''.