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Disforia di genere, Gasparri: "Avevo ragione io, errori all'ospedale di Firenze"

Il capogruppo di Forza Italia al Senato: "Una copia della relazione del ministero in cui si evidenziano le inadempienze del Careggi è stata inviata anche alla Procura della Repubblica che ha aperto un'inchiesta. Chi ha danneggiato i bambini ne dovrà rispondere"

L'ospedale Careggi di Firenze - Fotogramma
L'ospedale Careggi di Firenze - Fotogramma
06 aprile 2024 | 12.34
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"Sullo scandalo Careggi avevo ragione io. La Regione Toscana e l’ospedale di Firenze non hanno rispettate le regole poste a tutela dei bambini. Ora chi ha danneggiato dei minori ne dovrà rispondere". Lo dichiara, in una nota, il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.

"Ho ricevuto giovedì la risposta alla mia interrogazione dello scorso dicembre da parte del ministro della Sanità Schillaci. Il ministro conferma di avere disposto una visita ispettiva all'ospedale Careggi di Firenze per verificare la gestione dei pazienti in età evolutiva con disforia/incongruenza di genere per le procedure riguardanti la somministrazione del farmaco triptorelina, un medicinale che, bloccando la pubertà, accompagna i processi di cambiamento di sesso - spiega Gasparri - Dalla relazione del ministero sono emerse criticità molto significative, che io stesso avevo denunciato, per quanto riguarda proprio la terapia relativa all'uso della triptorelina. Il ministero ha disposto una lista di azioni per ristabilire un percorso sicuro. Il ministro ha inviato alla Regione un estratto della propria relazione, ma ha inviato una copia anche alla Procura della Repubblica di Firenze che ha aperto un'inchiesta dopo un esposto dell'avvocatessa Bernardini de Pace".

"In particolare le violazioni di Careggi e quindi dalla Regione Toscana che non ha vigilato riguardano il non corretto recepimento della determina dell’Aifa, per quanto riguarda il supporto psichiatrico nel trattamento con triptorelina - continua il senatore Gasparri - Addirittura si registra la mancata trasmissione all’Aifa dei dati di monitoraggio che dovevano essere obbligatoriamente comunicati. Sono state registrate ulteriori criticità organizzative per quanto riguarda il ruolo della neuropsichiatria infantile in cui ci sono evidenti carenze. Quindi avevo ragione. A Careggi non c'è l'adeguata assistenza di neuropsichiatra infantile, indispensabile per gestire vicende così delicate come quella di un cambiamento di sesso preceduto dal blocco della pubertà attraverso medicinali".

"Il ministro Schillaci, nella risposta che mi ha inviato, comunica di avere dato precise indicazioni con termini temporali alla Regione Toscana per adeguarsi - prosegue Gasparri - Credo che questo grave scandalo, che ha danneggiato la vita di bambini e di famiglie, non possa rimanere senza conseguenze".

"Attendo che a minuti, dopo la diffusione di questa risposta, ne traggano le conseguenze i medici, i dirigenti di Careggi e le autorità politiche della Regione Toscana - conclude Gasparri - Una vergogna in una città ed in una struttura sanitaria di nobilissime tradizioni con danni evidenti a bambini e famiglie. Questo è solo l'inizio perché questo scandalo avrà conseguenze anche di natura penale che competono alla Procura che sta già indagando".

"Questi bambini a cui si somministra un farmaco che blocca la pubertà secondo i protocolli vigenti - ha spiegato Gasparri a Firenze per un incontro in vista delle elezioni comunali di giugno - devono avere una particolare assistenza neuropsichiatrica infantile specializzata che evidentemente non è stata attuata nelle forme dovute - ha aggiunto Gasparri parlando con i giornalisti - tanto è vero che il ministero ci informa che dopo l'ispezione di gennaio c'è stata anche una comunicazione alla Regione Toscana, che ha la competenza sull'ospedale Careggi, ma anche alla procura perché un'avvocatessa, e non io, ha presentato un esposto e la procura ha aperto un fascicolo e l'ispezione è stata anche indirizzata alla procura della Repubblica".

Quindi, ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, "i punti sono: un non corretto recepimento della determina dell'Aifa per quanto riguarda il supporto psichiatrico per un avviamento dei bambini a questo trattamento con triptorelina; la mancata trasmissione dei dati all'Aifa, che si occupa del farmaco e ha bisogno di dati statistici per capire che effetti e che modalità ha il trattamento di triptorelina; altre criticità riguardanti il fatto organizzativo, con riferimento sempre alla neuropsichiatria infantile che evidentemente non è stata gestita secondo le direttive".

La risposta del ministero, ha sottolineato Gasparri, "conferma che la mia interrogazione ha colto un problema vero: al Careggi non si sono rispettate le regole, non si è garantita l'adeguata assistenza neuropsichiatrica specializzata per l'infanzia a chi ha dovuto assumere la triptorelina, il farmaco che blocca la pubertà. Il ministero ha dato le indicazioni alla Regione per correggere le inadempienze, la procura ha la relazione che rileva le inadempienze e farà le sue determinazioni".

"La Regione ha sbagliato, Careggi ha violato le regole, questo è un dato certo, lo dice il Governo. Le notizie che avevo evidenziato con l'interrogazione purtroppo erano fondate, mentre avrei preferito sentirmi dire che tutto funzionava alla perfezione e che questi bambini di nove, dieci o undici anni e le loro famiglie hanno avuto un'assistenza adeguata alle regole che non ho fatto io, ma l'Aifa, il comitato per la bioetica. E bene è che il governo abbia deciso di tornare sul tema triptorelina per rivedere un po' le linee guida", ha concluso Gasparri.

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