Recuperate le salme di due uomini e i resti di una donna, quest'ultimi da accertate se appartengano a una vittima già nota o da ricercare nell'elenco dei dispersi
Le vittime accertate del crollo della Marmolada "salgono a nove, due in più rispetto a ieri. Si sta facendo tutto il possibile e il lavoro di oggi, che ha portato a questo risultato, è la dimostrazione delle forze che le autorità mettono in campo". A confermare il numero è Mauro Fugatti, presidente della Provincia autonomo di Trento. Le vittime di oggi non sono state ancora identificate. Ritrovati infatti nella giornata di oggi i corpi di due uomini che risultavano nell'elenco dei dispersi e che si aggiungono alle sette vittime già accertate. Oltre ai due alpinisti che dovranno essere identificati, nella tarda mattinata sarebbero stati recuperati dai soccorritori anche i resti di una donna, ma non è ancora chiaro se si tratta di una vittima già accertata o da ricercare nell'elenco dei dispersi. Lo apprende l'Adnkronos da fonti investigative.
Nessuno degli uomini delle istituzioni o impegnati nei soccorsi si sbilancia, a tal punto che non viene modificato il numero dei dispersi (5), ma appare improbabile a tre giorni dalla slavina che le persone reclamate dalle famiglie non si siano fatte avanti. Restano 7 i feriti ricoverati: "quattro a Trento e tre negli ospedali veneti", aggiunge Fugatti che ribadisce che "le ricerche non si fermano, a dimostrazione dell'impegno massimo per dare un nome e trovare chi ancora non è stato trovato".
I due corpi trovati nella tarda mattinata sulla Marmolada, dopo la valanga di ghiaccio "sono trovati nella zona media della frana, nel ramo di destra, in un’area già visionata ripetutamente dai droni in questi giorni. La situazione da ieri a oggi nello stesso posto è cambiata notevolmente a causa dello scioglimento del ghiaccio in superficie" spiega in conferenza stampa Maurizio Dellantonio, presidente nazionale del Soccorso alpino. Ricerche che proseguiranno domani con i droni a cui verranno ‘affiancati’ soccorritori esperti e unità cinofile della Guardia di finanza di Trento.
"Abbiamo introdotto, per maggiore sicurezza delle squadre che scavano, un elicottero in volo dotato di un gancio, i soccorritori quindi saranno legati" in modo da essere sollevati e messi in sicurezza se i radar e gli strumenti tecnici rilevassero movimenti anomali della Marmolada facendo scattare le sirene inserire dai geologi. "In questo momento il ghiacciaio tiene" conclude Dellantonio.
La massa di detriti che ha travolto, stravolto e sepolto i corpi rende complicato il riconoscimento. Al momento la valanga di ghiaccio e rocce ha causato 9 vittime certe.
Gli elicotteri del Soccorso alpino continuano a portare i droni in quota, quindi si procede dall'alto alla ricerca di eventuali resti, indumenti o attrezzatura che possano ricondurre alle vittime accertate o ai dispersi. Solo se viene individuato qualcosa un soccorritore viene imbragato e si procede al recupero. Da ieri è stato stabilito che procedere diversamente mette a rischio la vita dei soccorritori esposti al crollo del seracco rimasto 'in bilico'.
A Trento prima riunione operativa in procura per stabilire i primi passi di un'inchiesta in cui individuare eventuali responsabili non appare per nulla semplice. Per il procuratore di Trento Sandro Raimondi, che ha incontrato le forze dell'ordine e i soccorritori, "in questo momento possiamo escludere una prevedibilità e una negligenza o imprudenza" nel fascicolo aperto per disastro colposo.
Intanto i Ris di Parma sono arrivati a Canazei per acquisire "i prelievi" di quanto recuperato sulla Marmolada per compararli con il Dna delle persone scomparse. Una finalità esclusivamente "identificativa" per un’analisi "che ha priorità assoluta: i tempi saranno contenuti in alcuni giorni, salvo imprevisti" le parole del colonnello Giampietro Lago, al comando dei Ris di Parma, in un'intervista all'Adnkronos.
"C'è una doppia acquisizione da fare: quella dei campioni biologici dai resti recuperati sulla Marmolada, quindi l'acquisizione dei campioni da un oggetto appartenuto al disperso come uno spazzolino da denti oppure prelevato da un familiare diretto, ossia un genitore o un figlio. Una volta raccolti questi duplici campioni verranno analizzati a Parma", spiega il colonnello Lago che cercherà di trovare una 'corrispondenza' genetica tra i resti senza nome e un oggetto che rimanda necessariamente a un disperso. Nel caso di 'match' si avrebbe la prova scientifica del decesso. Un incarico affidato al Ris dal procuratore di Trento e che rappresenta un primo tassello per avere un bilancio definitivo sulla tragedia della Marmolada.