I dati dell'Iss: scende efficacia contro infezione ma resta alta contro malattia grave. Terza dose alza i livelli
La protezione del vaccino covid scende al 30,1% a 5 mesi dalla seconda dose. Risale nettamente, invece, dopo la terza dose. I dati del rapporto esteso dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) delinea il quadro in Italia, evidenziando l'importanza della terza dose in un contesto caratterizzato dalla diffusione della variante Omicron.
"Dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% a 30,1%", si legge nel report.
"Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 150 giorni è pari al 92,7% mentre cala all'82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo da oltre 150 giorni. L’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa sale rispettivamente al 71,0% e al 94,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster", prosegue il documento.
L'Iss evidenzia che in età scolare, quasi la metà dei casi registrati nella fascia 6-11 anni. "Nell’ultima settimana, si conferma l’andamento osservato nella precedente, con il 26% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (<20 anni). Il 48% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 5% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni", si legge..
Lo stesso Istituto in un tweet ricorda che "il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose è: 85 volte maggiore per gli over 80; 12,8 volte maggiore per i 60-79; 6,1 volte maggiore per i 40-59".