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Covid, Galli: "60mila persone a Wembley non è un'idea brillante"

Non esclude poi per l'autunno una nuova ondata

(Afp)
(Afp)
06 luglio 2021 | 21.04
LETTURA: 3 minuti

“Alla partita di stasera immagino che andranno gli italiani a Londra, non certo gli italiani dall'Italia. Non ci sono Paesi europei esenti dal problema, ma la contingenza presente in questo momento in Gran Bretagna fa pensare che sarebbe stato meglio fare a meno di un'esperienza di questo genere in questo momento, e in uno stadio come quello. L'idea di mettere cinquanta o sessantamila persone a Wembley sia stasera sia alla finale, non mi sembra un'idea brillante". Lo dice Massimo Galli, professore di malattie infettive dell'Università Statale di Milano e direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale Sacco, commentando gli Europei di calcio a Wembley ai microfoni di iNews24.it.

Quanto alla decisione di Boris Johnson di riaprire in Gran Bretagna: “Avrebbe dovuto pensarci un po' di più visto che ha già sbagliato una volta - sottolinea Galli -. Secondo me non ha la situazione completamente sotto controllo. Sono anche io del parere che si debba trovare il modo di convivere con il virus e non è più il momento delle grandi chiusure. Anche perché abbiamo tantissimi vaccinati soprattutto in Uk e quindi ci si aspetta un numero contenuto di casi gravi e morti. Non si avrà una nuova grande ondata come quella che abbiamo visto, ma i morti ci saranno, seppur non saranno numerosi e meritano rispetto e considerazione. Quindi che non vengano fatte fughe in avanti verso le riaperture".

Quella di Johnson, prosegue Galli, "mi sembra una scelta molto più politica che ponderata scientificamente e razionalmente”. Galli lancia anche un appello a chi non è ancora vaccinato: “La variante Delta dimostra di avere una capacità diffusiva molto superiore a quella Alfa (vecchia inglese) Quindi mando un messaggio ai non vaccinati: se sperate di scamparla perché chi vi circonda è vaccinato, rischiate grosso. Se siete giovani, avete possibilità molto basse di ammalarvi seriamente, ma se non lo siete, la possibilità di ammalarvi seriamente è decisamente più alta”.

Nuova ondata in autunno?

Secondo Massimo Galli, professore di malattie infettive dell'Università Statale di Milano e direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale Sacco, ci sarà una nuova ondata del Sars-CoV-2 in autunno, anche se “non sarà come quelle che abbiamo visto finora, perché ci sono molti cittadini vaccinati" ha detto ai microfoni di iNews24.it, sottolineando che "questo autunno non sarà del tutto una passeggiata e avremo sicuramente qualche problema da gestire". Quindi, "più limitiamo da ora la diffusione dell'infezione, meglio è” ha evidenziato.

Questa malattia, ha spiegato ancora, "con la variante Delta, si trasmette anche ai vaccinati. Consideriamo inoltre, quella parte di persone che non hanno risposto al vaccino". Galli ha rimarcato inoltre che la variante Lambda “ha più o meno una capacità diffusiva in più. Ma continueranno ad arrivarne altre e dobbiamo imparare a fare i conti con il fatto che riducono l'efficacia del vaccino. Fino ad ora però, nessuna variante è sfuggita ai vaccini esistenti. Ma se il numero degli infettati è alto, è ovvio che aumenterà il numero degli ospedalizzati”.

Infine, Galli ha chiesto prudenza sui viaggi all'estero in estate: “Sono un ottimo sistema per rimescolare le carte e aumentare le conseguenze negative. Non sto dicendo che sono contro, ma come in tante altre situazioni vanno effettuati i controlli e non va abbassata la guardia perché sarebbe pericoloso”.

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