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Chiara Ferragni, procura chiude indagini: indagata per truffa aggravata

Contestato un ingiusto profitto di 2,2 milioni di euro. I legali: "Sarà dimostrata la sua innocenza, siamo fiduciosi"

Chiara Ferragni (Fotogramma)
Chiara Ferragni (Fotogramma)
04 ottobre 2024 | 11.20
LETTURA: 5 minuti

La procura di Milano chiude le indagini per Chiara Ferragni. L'influencer, indagata per truffa aggravata per la vicenda dei panettoni e delle uova di Pasqua, rischia il processo.

La procura ha notificato l'avviso di chiusura indagini, oltre che per l'imprenditrice digitale, anche per l'ex braccio destro Fabio Damato, la manager Alessandra Balocco e l'imprenditore Francesco Cannillo per i reati di "truffa continuata e aggravata" in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022)'.

Le indagini "hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l'acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche" si legge nella nota della procura. Con la chiusura indagine da parte della procura, ora la difesa degli indagati hanno venti giorni di tempo per confrontarsi con la procura e attuare tutte le iniziative difensive previste per convincere i pubblici ministeri a chiedere l'archiviazione invece del processo.

Legali Ferragni: "Fiduciosi che sarà dimostrata la sua innocenza"

"Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima" dicono i difensori di Chiara Ferragni, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. "Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcm. Avvieremo al più presto un confronto con i pubblici ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda".

Avvocati di Alessandra Balocco: "Dimostreremo che procedimento va archiviato"

"In quasi cento anni di storia, Balocco ha sempre rispettato i suoi consumatori che sono la forza dell’azienda" affermano gli avvocati Alessandro Pistochini e Alessandra Bono, difensori di Alessandra Balocco, legale rappresentante dell’omonima società. "Il collegio di difesa ha piena fiducia nel lavoro della magistratura ed è convinto di dimostrare la correttezza dell’operato della propria assistita e di convincere il pubblico ministero a formulare una richiesta di archiviazione". Il collegio difensivo "prende atto della conclusione delle indagini che darà la possibilità di accedere a tutti gli atti e di esercitare a pieno le proprie prerogative difensive".

Pm Milano: "Per influencer ingiusto profitto di 2,2 milioni di euro"

Secondo la procura di Milano Chiara Ferragni avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite due campagne commerciali un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili "dal ritorno di immagine" legato alle iniziative benefiche. Le contestazioni relative alla truffa continuata e aggravata (dall'uso del mezzo informatico) riguardano due operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) finite nel mirino dell'Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) e di più procure con la competenza infine assegnata a Milano.

Nel provvedimento, firmato dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Cristian Barilli, si ricorda come l'operazione 'Balocco' avrebbe indotto "in errore un numero imprecisato di acquirenti" convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino. L'accordo, invece, si è rivelato ben diverso, per la procura: le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l'iniziativa benefica per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell'ospedale, indipendentemente dalle vendite che si sono attestate ad "almeno 362.577" pandori Balocco Pink Christmas. La procura non quantifica per la società l'ingiusto profitto, ma se si calcola la differenza fra i due prezzi e lo si moltiplica per le vendite la somma supera i 2 milioni di euro.

Anche la seconda si rivela, per la procura, "una pubblicità ingannevole condivisa via social media e web" attraverso storie e post su Instagram per promuovere il prodotto in edizione limitata 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni" e sostenere l'impresa sociale 'i Bambini delle Fate'. Lo schema, ripetuto identico per due anni, garantisce all'influencer contratti per oltre un milione di euro (rispettivamente 400mila e 750mila euro per il 2021 e il 2022).

Contratti con cui guadagna, indipendentemente dalle vendite, e a fronte di un versamento da parte di Cerealitalia di mille euro mensili (il primo anno) all'associazione che tutela i bambini e di 21mila euro l'anno successivo. Anche in questo caso il numero di persone "indotte in errore" non è quantificabile, ma "l'ingiusto profitto" per la società con il marchio 'Dolci Preziosi' è pari, a dire della procura a circa 5,66 milioni (nel 2021) e quasi 7,46 milioni (nel 2022) per un totale di oltre 13 milioni di euro. "Tutti conseguivano, inoltre, - si legge nel provvedimento - profitto non patrimoniale derivante dal ritorno di immagine legato alla prospettata iniziativa benefica".

Codacons: "Si aprono ora le porte a rimborsi per acquirenti pandoro"

"La chiusura dell’inchiesta su Chiara Ferragni per la vicenda Balocco apre la strada ai rimborsi in favore dei circa 290mila consumatori che avevano acquistato il pandoro “Pink Christmas” afferma il Codacons, associazione dalle cui denunce era scaturita sia la sanzione dell’Antitrust, sia l’indagine della Procura di Milano. "Se si arriverà a processo l’influencer sarà chiamata a restituire 1,65 milioni di euro agli acquirenti del pandoro griffato Ferragni – spiega il Codacons -. Somma calcolata sugli oltre 290mila pandori venduti nel 2022 (su un totale di 362.577 pezzi commercializzati) e pari alla differenza tra il prezzo del pandoro “normale” Balocco (3,68 euro) e quello griffato Ferragni (9,37 euro), incremento di valore che, complici i post dell’influencer, avrebbe fatto ritenere che la maggiorazione di prezzo di 5,69 euro fosse il valore della donazione in solidarietà dei singoli acquirenti".

"A oggi migliaia di consumatori che avevano acquistato il pandoro hanno presentato attraverso il Codacons formale atto di costituzione di parte offesa nell’indagine della Procura – aggiunge l’associazione –. Se si aprirà un processo, sarà possibile per costoro, e per gli acquirenti coinvolti che non si sono già attivati, chiedere la costituzione di parte civile e avanzare domanda di rimborso verso i soggetti che saranno ritenuti responsabili di illeciti".

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