Il calciatore uruguaiano e Andrea Agnelli ammessi come testimoni: prossima udienza il 17 marzo
(Dall'inviato Daniele Dell'Aglio) - Si è aperto a Perugia il processo sulla vicenda dell’’esame farsa’ sostenuto il 17 settembre 2020 dal calciatore uruguaiano Luis Suarez per ottenere la cittadinanza italiana che vede imputati l'ex rettrice dell'università per Stranieri Giuliana Grego Bolli, il dg Simone Olivieri e la professoressa Stefania Spina. Le accuse contestate ai tre imputati dalla Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone, a vario titolo sono di falso ideologico, rivelazione di segreto d'ufficio e falso materiale.
Le testimonianze di Suarez e Andrea Agnelli sono state ammesse al processo. I giudici del quarto collegio hanno ammesso, tra le altre, la testimonianza del calciatore uruguaiano, che sarà sentito nel corso delle prossime udienze in videoconferenza e del presidente dimissionario della Juventus. L’attaccante, che è stato sentito dai pm perugini nel dicembre del 2020 come persona informata sui fatti, è stato chiamato come teste sia dalla Procura che dalle difese per riferire sul corso di preparazione dell’esame e sul suo svolgimento. Fra i testimoni comparirà anche l’ex ministro Paola De Micheli.
La presidente del collegio, Carla Giangamboni ha fissato un fitto calendario, al momento fino a giugno, con circa due udienze al mese.
"L’acquisizione delle prove ammesse consentirà di accertare l’estraneità del mio assistito rispetto ai reati contestati, in relazione ai quali ha sempre dichiarato la legittimità del suo operato", afferma all’Adnkronos l’avvocato Franceso Falcinelli, difensore di Simone Olivieri. Dal canto suo l’avvocato David Brunelli, difensore di Giuliana Grego Bolli e della professoressa Stefania Spina, si dice convinto che "il processo sarà rapido, il tribunale ha fissato diverse udienze ravvicinate e siamo contenti che quindi possa celebrarsi in tempi ragionevoli". "Quanto al processo- aggiunge- siamo fiduciosi nell’esito".
L’esame-farsa per il calciatore avrebbe portato, secondo l’accusa, "vantaggi patrimoniali" all’Università degli stranieri di Perugia, costituitasi parte civile nel processo. Per i pm, i vertici dell’Università avrebbero agito per procurare all’Ateneo "il profitto derivante sia dal corrispettivo per l’iscrizione all’esame e per il corso on line di preparazione fornito al calciatore Suarez per un importo di 1.748 euro, nonché i vantaggi patrimoniali derivanti dalla prospettata attivazione di un rapporto convenzionale con la Juventus per future stabili collaborazioni nel settore della formazione linguistica di calciatori stranieri, anche del settore giovanile e dalla diffusione a livello internazionale dell’immagine dell’Ateneo, sui principali media nazionali ed esteri".
Per quanto riguarda l’accusa di rivelazione di segreto di ufficio in concorso, i magistrati di Perugia accusano i vertici dell’Università per "il file pdf contenente l'intero svolgimento della prova tenutasi poi il 17 settembre 2020" che venne inviato via mail al calciatore cinque giorni prima, il 12 settembre dalla professoressa Stefania Spina. Quest’ultima, insieme con l'ex rettrice Giuliana Grego Bolli, il dg Simone Olivieri e la professoressa Spina, sono accusati infine anche di falso ideologico e materiale, in quanto, si legge, "attestavano falsamente l’effettuazione della procedura di accertamento della conoscenza della lingua italiana al livello B1 in capo a Suarez, requisito necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana, mentre la verifica di tale conoscenza era fittizia in quanto il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova di esame era stato predeterminato e reso noto all’esaminando".
Nello stesso procedimento lo scorso 12 luglio il gup ha prosciolto l'avvocato della Juventus Maria Turco. Alla prossima udienza, fissata per il 17 marzo, saranno sentiti gli investigatori della Guardia di finanza che hanno condotto le indagini.