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Ciampino

Candidata sindaco ricattata con foto osé taroccate

E' giallo sui furti a Daniela Ballico: "Questo non è un gossip rosa, è un atto intimidatorio normalmente utilizzato dalla mafia e dalla criminalità organizzata"

Nella foto Daniela Ballico
Nella foto Daniela Ballico
15 maggio 2019 | 17.36
LETTURA: 4 minuti

di Silvia Mancinelli
"Io, vittima di falsari che pensano di distruggermi facendo girare fotomontaggi. Io, una donna, violata nella mia privacy e ricattata con scatti tarocchi che mi vedono nuda, voglio ribadire l'intenzione di non fare un mezzo passo indietro. Anzi, di andare dritta a meta per cercare di raggiungere l'obiettivo e diventare sindaco". Così, all'Adnkronos, Daniela Ballico candidata sindaco a Ciampino per il centrodestra e minacciata ormai da due settimane della pubblicazione di un plico contenente 'foto compromettenti' e dei fogli che riportano le presunte conversazioni telefoniche tra Fabrizio Matturro e vari personaggi, politici e non, provenienti dal cellulare rubato a quest'ultimo, coordinatore della campagna elettorale della vittima. "Questo non è un gossip rosa - aggiunge la Ballico - è un atto intimidatorio normalmente utilizzato dalla mafia e dalla criminalità organizzata per convincere chi non accetta di piegarsi alle loro regole".

E' giallo sui ricatti subiti da Daniela Ballico, iniziati con due furti a distanza di due giorni: il primo il 25 aprile scorso quando a Matturro viene rubato il cellulare, il secondo il 28 quando alla candidata sindaco viene aperta la macchina e fatto sparire il pc. E' tutto documentato con querele presentate ai carabinieri, così come il 13 maggio scorso viene segnalato - stavolta ai poliziotti di Marino - il plico contenente conversazioni e foto 'taroccate' e fatto trovare ai diretti interessati sotto la saracinesca del comitato in via Trieste.

"Quando ho accettato la candidatura del centrodestra come sindaco di Ciampino, sapevo che non sarebbe stato facile - spiega la Ballico - che gli avversari sarebbero stati tanti, agguerriti e pronti al confronto ma mai avrei immaginato, a due settimane dal voto, di dovermi difendere da calunnie e ricatti di stampo mafioso, da furti e sabotaggi".

"Tutto inizia il 25 aprile scorso quando Matturro va nella pizzeria a piazza Trento e Trieste per pranzare. Nella sala vede sedute persone a lui conosciute, le uniche, come spiegherà il titolare del locale, presenti quando si accorge di aver perso il cellulare. Qualche giorno dopo - continua la candidata sindaco - io mi accorgo di non aver più il mio pc portatile che in genere tengo nel cofano della mia Fiat Panda. Ho notato il nottolino della portiera lato guidatore forzato e ho denunciato il furto del computer ai carabinieri. Lì c'erano foto mie e di famiglia, oltre a documenti, buste paga, denunce dei redditi".

"Dieci giorni dopo questi due fatti cominciano a girare strane voci a Ciampino da parte di candidati e non, circa delle rivelazioni bomba che mi avrebbero costretto al ritiro. Successivamente sento esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia - conclude la candidata del centrodestra - che mi dicono che sono stati contattati da qualcuno che gli ha detto dell’esistenza di questo plico e che sarebbe stato meglio convincermi a ritirare la candidatura. Domenica scorsa il plico lo hanno fatto trovare anche sotto la saracinesca del comitato in via Trieste 52, recapitato in contemporanea anche a casa di altre persone. Beh sappiate che io non mi farò mai ricattare né oggi da candidato né domani da Sindaco".

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