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Bimba positiva a Padova, "da capire se Covid ha causato sindrome"

A spiegarlo all'Adnkronos Salute è il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Padova, Luciano Flor: "Sarebbe prima volta che si collega Sars-Cov-2 a sindrome emolitico-uremica"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)
17 agosto 2020 | 20.40
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"Io dico che abbiamo una bimba di 5 anni ricoverata in rianimazione a Padova positiva al coronavirus Sars-Cov-2. Il resto è da accertare". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Padova Luciano Flor. La piccola "non aveva patologie pregresse. E' arrivata in pronto soccorso e stava male. Le abbiamo fatto il tampone, come facciamo a tutti, per ricoverarla ed è stata trovata positiva. Ma il problema ora è capire se il coronavirus è la causa della grave sindrome che l'ha colpita o se la bambina ha questa sindrome e il coronavirus".

La paziente ha "una sindrome emolitico-uremica, ne vediamo pochi casi l'anno. Un quadro grave, ma i bimbi di solito rispondono. Vanno escluse tutta una serie di altre cause. Se fosse accertato che è il coronavirus sarebbe la prima volta. Siamo cauti, perché un nesso non è ancora stato stabilito".

La situazione che vediamo oggi "dipende dal comportamento delle persone, più che dal virus. Dobbiamo essere inflessibili sul rispetto delle misure, rispettare tutti e pretendere rispetto", il messaggio del dg dell'azienda ospedaliera di Padova. "I dati su Covid-19 - spiega il manager - dicono che continuiamo ad avere positivi, non più casi gravi ricoverati e non più in rianimazione, ma il fatto che abbiamo nuovi contagi e che spesso si abbassa l'età media degli ammalati ci dice che i capisaldi" del contenimento del virus "vanno rispettati e basta: e quindi distanziamento, mascherina e lavarsi le mani, da parte di tutti".

"Io - conclude - mi arrabbio se si mette a repentaglio la mia sicurezza e la mia salute. Dobbiamo tutti noi pretendere un comportamento corretto da parte di chicchessia. Certo, in questo momento non dobbiamo urlare 'pericolo'. Per far capire la situazione, io qui in ospedale non ho neanche il 5% dei malati che avevo in fase acuta. Ma non vuol dire che possiamo abbassare la guardia. Tutti dobbiamo rispettare le misure basilari" anti contagio.

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