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AstraZeneca e giovani, Aifa: "Responsabilità spetta a ministero"

Palù: "Dobbiamo aggiustare nostre conoscenze sulla base delle evidenze"

(Fotogramma)
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10 giugno 2021 | 11.39
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Il parere sull'uso del vaccino AstraZeneca, e la relativa comunicazione, spetta al ministero della Salute. Lo ha detto detto il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, nel dibattito sul vaccino tornato alla ribalta dopo rari casi di trombosi successivi alla somministrazione di una dose. Attualmente, AstraZeneca è raccomandato per soggetti over 60. Chi ha avuto la prima dose senza problemi, è destinato a ricevere anche la seconda.

"Stiamo discutendo in queste ore, l'Aifa il suo parere l'ha dato, ieri ci siamo riuniti con il Cts, ma credo che adesso la responsabilità - sia del parere che della comunicazione - spetti al ministero della Salute. Noi abbiamo una regola di condotta e posso anticipare che su questo sarà il ministro a pieno titolo a dire quale sarà la decisione", ha detto Palù, intervenuto al Pharma Talk online dell'Academy Business School di Rcs, commentando i pronunciamenti, attesi a breve, sull'opportunità di raccomandare il vaccino anti-Covid AstraZeneca solo oltre una certa soglia età.

"La comunicazione è importante - ha sottolineato Palù - soprattutto per una malattia che è nuova. La scienza che ci ha fornito mai come prima dei vaccini efficacissimi nel giro di 9 mesi, gli studi validativi ci hanno messo così poco tempo fatti su decine di migliaia di persone ma - ha sottolineato - quello che ci sta insegnando è il campo cioè la vaccinazione di massa della popolazione. Stiamo anche noi imparando, la scienza si adegua - ha chiarito - e non è scienza quello che non è falsificabile come diceva Popper e quindi dobbiamo aggiustare le nostre conoscenze sulla base di quelle che sono le evidenze. Oggi - ha aggiunto Palù - siamo in una fase di bassa prevalenze dell'infezione per cui dobbiamo commisurare i rischi-benefici a questa fase".

Ma "credo che sia importante - ha ribadito il vertice dell'Aifa - che la comunicazione venga lasciata a poche persone che hanno competenza scientifica e che sanno dire alla società che ascolta e che spesso è frastornata, e dare i consigli minori in una situazione che è in dinamico sviluppo. Qua mi fermerei perché credo che la parola passerà oggi al ministro".

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