L’esito favorevole al centrosinistra dell’ultima tornata elettorale in Umbria e in Emilia-Romagna si salda con la ‘svolta’ in casa Cinquestelle, aprendo il cantiere di una nuova alleanza strutturale che possa ambire ad essere alternativa al centrodestra. Quello che ormai non viene più definito ‘campo largo’ è un perimetro entro il quale potrebbero collocarsi stabilmente Pd, M5S, Avs e una formazione più moderata che guardi al centro. Italia Viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda, per ragioni simili, faticano a identificarsi in una potenziale alleanza. Pesano veti incrociati con il Movimento guidato da Giuseppe Conte e sensibilità diverse. Tutti e due gli schieramenti hanno subìto, peraltro, movimenti in uscita per il dissenso interno: Luigi Marattin in casa Italia Viva e Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, in casa Azione, sono le defezioni più ‘rumorose’. L’esito del voto alle regionali e gli ultimi sondaggi pubblicati rafforzano la leadership del Partito Democratico nella coalizione, mentre il progressivo spostamento a sinistra del partito di Conte sembra aprire la strada a una concorrenza con Alleanza Verdi e Sinistra nel bacino elettorale fuori dall’area Pd. Difficile al momento pensare che si possa arrivare a strutturare la coalizione con norme condivise: la Segretaria del Pd Elly Schlein non ha fatto per ora significativi passi avanti e la richiesta in questo senso di Avs non coincide con l’intenzione di Conte di tenere sostanzialmente libero il suo Movimento. Che, al momento, vi sono difficoltà per l’unità del centrosinistra traspare dalle parole di Elly Schlein all’Assemblea di Europa Verde: "L'unità non è un valore a tutti costi, bisogna raccogliersi intorno a un progetto coerente per costruire un'alternativa" ma anche da due significativi interventi: Conte in collegamento da remoto attacca il PD per il sostegno alla Von Der Leyen e Riccardo Magi difende l’invio di armi a Kiev.