Ucraina-Russia, Zelensky: "Incontro con Putin in Svizzera, Austria o Turchia"

Il presidente ribadisce il no a Mosca come sede del faccia a faccia. "Difficile" che l'Ungheria sia sede dei colloqui perché "non sostiene Kiev". Stop alla Cina come garante

Voloydmyr  Zelensky - Fotogramma
Voloydmyr Zelensky - Fotogramma
21 agosto 2025 | 09.56
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"Un incontro a Mosca è fuori questione" per il faccia a faccia tra Voloydmyr Zelensky e Vladimir Putin per avviare i negoziati di pace tra Russia è Ucraina. "Va bene" invece se il bilaterale si terrà in Svizzera, Austria o anche Turchia. E' questa la linea del presidente ucraino Zelensky.

Il nodo Ungheria

Riguardo poi alla possibilità che l'Ungheria di Victor Orban venga scelta come sede di uno degli incontri Zelensky ha detto che la questione è "difficile" perché "c'è un'ampia unità in Europa nel sostenere l'Ucraina in questa guerra, ma, per essere franco, Budapest non vi partecipa".

E proprio sul nodo Ungheria fa sapere di aver "chiesto al presidente Trump di assicurare che Budapest non blocchi il nostro cammino verso l'adesione alla Ue" e "il presidente Trump mi ha promesso che il suo team lavorerà a questo".

Il Donbass e la "spacconata" di Putin

Zelensky ha bollato poi come "una spacconata" i discorsi di Mosca "sull'occupazione del nostro Donbass entro la fine dell'anno" affermando di ritenere che alla Russia sarebbero necessari altri 4 anni di guerra per conquistare il resto della regione che Vladimir Putin ha chiesto in cambio della fine dei combattimenti.

Il presidente ucraino ha infatti sottolineato come la Russia prima dell'invasione avesse già il controllo di un terzo della regione ed ora controlla il 67-69%, vuol dire quindi che in quasi quattro anni di guerra ha conquistato solo un terzo della regione. Insomma, per Zelensky, Putin sta cercando di vendere "aria fritta" a Donal Trump, "forse sperando di evitare la fine della guerra fissando delle condizioni che non possiamo accettare".

Zelensky ha aggiunto di aver spiegato a Trump che un ritiro di Kiev da tutto il Donbass aprirebbe la strada alla Russia verso Kharkiv e Dnipro. "Se Putin prende il controllo qui - ha detto riferendosi al Donbass ancora controllato da Kiev - si spingerà oltre, a prescindere da qualsiasi accordo firmato. Il presidente Trump è d'accordo? Ha capito".

Il no alla Cina come garante

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di non volere che la Cina svolga un ruolo di garante della sicurezza dell'Ucraina, facendo riferimento al sostegno di Pechino a Mosca.

"Innanzitutto, dall'inizio di questa guerra la Cina non ci ha aiutato a fermarla. In secondo luogo, la Cina ha aiutato la Russia aprendo il suo mercato dei droni. Non abbiamo bisogno di garanti che non aiutano l'Ucraina e che non l'hanno aiutata nel momento in cui ne avevamo veramente bisogno", ha affermato Zelensky.

Gli sviluppi sul campo

Intanto le forze russe stanno radunando truppe lungo la linea del fronte meridionale nell'oblast di Zaporizhzhia, in Ucraina, ha riferito il presidente ucraino. ''A Zaporizhzhia il nemico si sta rafforzando", ha dichiarato Zelensky. "Vediamo che continuano a trasferire parte delle loro truppe da Kursk in direzione Zaporizhzhia", ha aggiunto.

La Russia ha stabilito un "folle anti-record" con gli attacchi aerei condotti nella notte contro l'Ucraina, ha poi sottolineato il presidente ucraino in un post su 'X', affermando che la Russia continua i suoi raid aerei notturni letali contro l'Ucraina "come se nulla stesse cambiando. Come se non ci fossero sforzi da parte del mondo per fermare questa guerra. E' necessaria una reazione a tutto questo. Non c'è ancora alcun segnale da parte di Mosca che dimostra che intende davvero avviare negoziati significativi e porre fine a questa guerra".

Mosca ha lanciato circa 600 droni e 40 missili contro l'Ucraina durante la notte, aggiungendo che sono in corso operazioni di salvataggio in "molte regioni". Inoltre, ha aggiunto, è stato "molto significativo" il fatto che la Russia abbia condotto un raid contro un'"impresa americana" nell'oblast occidentale della Transcarpazia.

Dal canto suo Kiev ha testato un missile a lungo raggio, noto come Flamingo, che può colpire obiettivi a 3mila chilometri di distanza. "Il missile ha passato con successo i test. E' al momento il nostro missile di maggior successo, può volare 3mila chilometri, che è una cosa significativa", ha detto Zelensky spiegando che la produzione del missile potrebbe iniziare a febbraio del prossimo anno.

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