In programma il 25, 26 e 27 marzo
Torna il Paestum Wine Fest, l'evento dedicato al mondo del vino, in programma a Paestum (Salerno) negli spazi dell’ex Tabacchificio Next, il 25, 26 e 27 marzo. E la Vinoteca Tempere di Roma ha ospitato stampa e operatori del settore per il brindisi all’ultima fase dei lavori preparatori. L’appuntamento della Capitale è stato un’occasione per conoscere in anteprima alcune peculiarità di questa XI edizione che tanto promette in termini di innovazione, business e su più fronti. L’incontro è stato moderato dal conduttore televisivo e radiofonico Marco Di Buono e ha visto intervenire tanti ospiti. Attraverso i loro contributi è emersa l’importanza strategica dell’evento enologico di marzo, in particolare per tutto il settore vitivinicolo, sul piano sia produttivo che commerciale, ma anche la capacità del comparto di tutelare in modo sostenibile i territori e le loro caratteristiche culturali.
In apertura il benvenuto di Filippo Pica, produttore e titolare della Vinoteca Tempere, seguito da Angelo Zarra, ideatore e fondatore dell’evento insieme ai soci Ottavio Sorrentino, Antonio Calabrese Crescenzo e Francesco Balbi, che ha affermato: "Paestum Wine Fest è stato creato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare un settore che porta benessere al territorio, contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, crea cultura e attrae appassionati di un turismo intelligente. Grazie alla sinergia con le amministrazioni locali e nazionali, nonché con le associazioni di categoria, porteremo ancora una volta in Campania, nella città dei Templi, una selezione di grandi e piccoli produttori di una bella fetta d’Italia e d’oltralpe superando nettamente il numero delle aziende presenti alla scorsa edizione".
Il programma, in fase di ultimazione, si prospetta ricco di contenuti. Tra le principali novità di questa XI edizione, ‘Pony wine’, l’interfaccia che consentirà alle imprese partecipanti di richiedere in tempo reale sia servizi tecnici e di logistica (supporto bicchieri o scelta tipologia di ghiaccio etc.) sia servizi di comunicazione come, ad esempio, la possibilità di fissare appuntamenti con buyer e i vari attori della comunicazione tradizionale e digitale tra cui giornalisti, influencer, youtuber e altri che l’organizzazione, grazie a un efficiente staff under 40, sta coinvolgendo per l’intero evento. Inoltre, tra le partnership spicca quella con Decanto che ha scelto Paestum Wine Fest per la degustazione dei vini premiati con ‘Tre Cavatappi’, il massimo del punteggio assegnato dal team.
Paestum Wine Fest 2023 proporrà un nuovo modello di business: l’intenzione è rivoluzionare i canoni e gli stereotipi formali, conciliando la disciplina e il rigore tipici della ritualità tradizionalmente legata agli eventi del vino, con la cordialità e l’accoglienza del Sud. Questo stile troverà concretezza nei momenti formativi volti a un’accurata attività di divulgazione per diffondere, a più livelli, la cultura del vino: tra le numerose masterclass in calendario, ‘I vini estremi campani’ condotta dai giornalisti enogastronomici Daniele Cernilli alias Doctor Wine e Antonella Amodio, i vini del trentino della storica cantina San Leonardo e inoltre in un fuori salone d’eccezione, all’interno dei Templi di Paestum, ‘Argiano in verticale’ con protagoniste le annate più significative, dal 1979 a oggi, di Brunello di Montalcino firmate dalla cantina toscana. Diverse anche le degustazioni e le tavole rotonde, come ‘Dalla sostenibilità alla circolarità: sfide e opportunità per l’enogastronomia’ e ‘Vino È Salute’.
In rappresentanza delle istituzioni locali, per l'occasione, l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, ha dichiarato: "Paestum Wine Fest rappresenta una importante opportunità per promuovere le nostre aziende e valorizzare le produzioni regionali di eccellenza in questo che, sin dall’antichità, era considerato il luogo del vino. Il nostro obiettivo, nella direzione tracciata dal presidente De Luca, è trasformare il vino in uno straordinario testimonial del territorio, come veicolo di emozioni e come strumento di promozione turistica. La continua crescita che stiamo registrando a livello nazionale, da sola non basta se vogliamo davvero essere competitivi sul mercato globale: ora è necessario fare rete, razionalizzando le nostre denominazioni e portando all’estero un unico brand Campania".
Inoltre, Paolo Lauciani, sommelier e narratore del vino, conduttore di molteplici masterclass per la prossima edizione, ha sottolineato: "Il vino è cultura, tradizione, convivialità, bellezza. Una manifestazione così importante, organizzata nel Sud Italia, è semplicemente perfetta: significa sposare i luoghi che, appunto, risplendono di cultura, tradizione, convivialità e bellezza con la bevanda che riassume in sé il concetto stesso di civiltà occidentale". A completare il parterre degli ospiti Luciano Pignataro, firma del settore enogastronomico, che si è soffermato, tra l’altro, sugli aspetti sociali e sugli ultimi dibattiti dell’Europa sul mondo del vino, Angelo Quaglia, consigliere del Comune di Capaccio-Paestum, che ha illustrato invece le importanti ricadute sul territorio collegate alla fiera. Infine, Simona Rago, Gestore Affluent e Small Business Area Cilento e Piana sinistra Sele Bcc Capaccio Paestum, ha spaziato dalle possibilità offerte dal credito cooperativo alla sostenibilità economica.