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Vescovo di Ozieri: "A Caritas né favori né atti indebiti, pronti a documentarlo"

Mons. Melis scrive a Becciu: "Dolore e rispetto per la decisione" e chiarisce la vicenda dei contributi alla Caritas locale e alla cooperativa sociale Spes di cui è legale rappresentante il fratello dell'ex numero due della Segreteria di Stato vaticana

(Fotogramma)
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25 settembre 2020 | 13.48
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"Dolore e rispetto" per la decisione di mons. Angelo Becciu, dopo le sue dimissioni e la rinuncia ai diritti del cardinalato, viene espressa dal Vescovo di Ozieri e presidente della Caritas diocesana, Corrado Melis, in una lettera fatta pervenire allo stesso cardinale Becciu in cui chiarisce la vicenda dei contributi alla Caritas locale e alla cooperativa sociale Spes di cui è legale rappresentante il fratello dell'ex numero due della Segreteria di Stato Vaticana Tonino, rivendicando l'assoluta correttezza dell'operato di entrambe.

"Il Vescovo e la Caritas di Ozieri - si legge nella lettera in possesso dell'Adnkronos - manifestano dolore e rispetto per le decisioni di cui oggi si è avuta notizia in merito alle dimissioni del Cardinal Becciu e desiderano rinnovare la vicinanza cristiana e nella fede dell’intera Diocesi per la prova che Sua Eminenza Reverendissima si trova ad affrontare. Avendo appreso che oggetto di accertamento risulterebbero essere alcuni finanziamenti percepiti dalla Caritas, si ritiene indispensabile, nondimeno, sintetizzare le formalità e modalità di gestione di tali risorse, rappresentando in termini fermi e oggettivi che la Caritas diocesana di Ozieri opera, anzitutto, al fine esclusivo di alleviare le difficoltà delle persone e dei nuclei familiari che si trovino in stato di bisogno, non solo con interventi attraverso erogazioni di somme da destinare a scopo di beneficienza e ausilio materiale in casi di autentico e verificato stato di povertà, ma anche realizzando opportunità lavorative e di impiego nel contesto di specifici progetti, finanziati da più Enti direttamente dalla Caritas, e gestiti da una onlus di fiducia della Diocesi, la Cooperativa Spes".

"La precisa e costante rendicontazione delle somme percepite dalla Caritas diocesana - sottolinea il vescovo - è tale da non lasciare spazio a dubbi a circa la reale destinazione dei fondi, depositati in due diversi conti correnti nei quali confluiscono sia le donazioni dell’8 per mille, sia gli importi di volta in volta somministrati per finanziare progetti e intervenire nelle situazioni più critiche di povertà e mancanza di lavoro".

"Su uno di detti conti è, peraltro, confluita un’erogazione di Euro 100.000,00, risalente al 2017, proveniente dalla Segreteria di Stato della Città del Vaticano, inizialmente destinata alle situazioni di povertà – comunque assolte attraverso l’impegno di altre risorse – ma più opportunamente impiegata – dopo una serie di riflessioni finalizzate a prospettare benefici soprattutto alle fasce sociali più deboli – a finanziare un ampio e articolato progetto di natura solidale – la cittadella della solidarietà – per la realizzazione del quale, tuttavia, è risultato poi necessario un maggiore importo trattandosi di intervento complesso, anche edilizio", aggiunge ancora il vescovo Melis, precisando che è "per tale ragione che la somma di Euro 100.000,00, che risulta depositata così come era all’origine, non è stata ancora utilizzata giacché in attesa del raggiungimento di un importo maggiore indispensabile per il finanziamento complessivo del progetto".

"È, peraltro, opportuno chiarire - assicura - che di nessun atto di favore, tanto meno indebito o non legittimo, risulta ed è mai risultata beneficiaria la Caritas diocesana di Ozieri, la quale ha sempre percepito l’erogazione di fondi da parte della Cei, della Regione Sardegna e di altri Enti cui ha reso e rende il conto del proprio operato, di cui può dimostrare la regolarità e correttezza documentale e in qualsiasi tempo, in particolare attestando di non aver mai impiegato un solo centesimo di siffatte risorse per finalità diverse da quelle umanitarie e caritatevoli, destinate agli interventi volti a sanare situazioni di estremo bisogno, gratificare la persona umana con il lavoro in diversi settori(agricoltura, artigianato, panificazione, ecc.) garantito a ben 60 famiglie grazie alla collaborazione della Cooperativa Spes, provvedere in casi di particolare necessità con dazioni ad personam, salvaguardare attraverso iniziative materiali la dignità della persona umana e la stabilità familiare e sociale".

Il vescovo Melis, conclude la lettera, "assicura, infine, a Sua Eminenza Reverendissima e alle Autorità vaticane procedenti, la propria immediata disponibilità a documentare e attestare quanto sopra dichiarato, già sin d’ora osservando di non aver neppure avuto la lontana percezione – e ciò rappresenta in termini assoluti e non controvertibili – di intenzioni o finalità indebite da parte dei propri collaboratori, quali la Cooperativa Spes, alla quale, viceversa, dà atto di notevole capacità operativa e realizzazione degli scopi benefici in ausilio dell’opera prestata dalla Caritas diocesana".

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