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Vaticano, pm su processo scandalo finanziario: "No a deposito video accusatore Becciu"

La richiesta in un documento di otto pagine visionato dall’Adnkronos e depositato alla cancelleria del Tribunale del Vaticano

(Fotogramma)
(Fotogramma)
10 agosto 2021 | 20.09
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I pm del Vaticano, in un documento di otto pagine visionato dall’Adnkronos e depositato ieri alla cancelleria del Tribunale del Vaticano nell’ambito del processo sullo scandalo legato alla compravendita del Palazzo londinese, chiedono al presidente Pignatone di revocare l’ordinanza "nella parte in cui ha statuito il deposito dei file audio video" contenenti le deposizioni di mons. Alberto Perlasca contro il cardinale Angelo Becciu, imputato nel processo iniziato il 27 luglio scorso insieme ad altre nove persone. Il presidente Pignatone quel giorno chiese ai pm di depositare tutti gli atti, file audio e video non depositati. Ora arriva il no dei pm.

In particolare, i pm del Vaticano relativamente agli audio di Perlasca sentono "l’obbligo di rilevare previamente come il deposito dei materiali di cui si tratta sia suscettibile di successiva divulgazione con conseguente potenziale grave e irreparabile nocumento dei diritti delle persone che hanno partecipato agli atti (oltre agli interessati, gli avvocati e in un caso anche un interprete)". In proposito, i pm osservano che "nel c.p.p. italiano, a tutela dell’immagine delle persone che partecipano agli atti è previsto che quando nel corso del dibattimento si autorizzi la ripresa fotografica o audiovisiva delle attività è sempre vietata la ripresa (ancora prima della diffusione) di coloro i quali non vi acconsentano espressamente".

I pm chiedono poi al presidente Pignatone che "si consideri che quanti hanno presenziato agli atti istruttori non hanno dato consenso alla riproduzione e alla divulgazione in qualsiasi forma di file contenenti le registrazioni e, anzi, hanno accettato la registrazione sul presupposto e nella consapevolezza che la stessa fosse funzionale solo ad una più fedele verbalizzazione degli atti". Da qui la richiesta di revocare la richiesta perché diversamente "risulterebbe irreparabilmente compromesso il diritto alla riservatezza delle persone coinvolte".

I pm ravvisano analoga “esigenza di tutela della riservatezza con riferimento alla richiesta (difesa Torzi) di acquisizione delle registrazioni audio delle intercettazioni svolte durante le indagini”.

LEGALE BECCIU - "Ci sorprende il mancato integrale deposito. Non credo che un’ordinanza del Giudice terzo, ancorché non condivisa da una delle parti, possa non essere eseguita" sottolinea all’Adnkronos l’avvocato Fabio Viglione dopo la richiesta dei pm del Vaticano. "E’ un principio cardine di ogni accertamento giurisdizionale. Il Tribunale - annota Viglione - ha ascoltato tutte le parti in contraddittorio ed ha emesso un provvedimento che va rispettato ed eseguito nella sua interezza".

DIFESA TIRABASSI - "Il provvedimento dei promotori di giustizia è sorprendente e unico nella storia dei processi penali in quanto una delle parti sostanzialmente rifiuta di dare esecuzione a un ordine del Tribunale con motivazioni che potremmo definire capziose. Provvedimento che riguarda una prova delicatissima, quali le dichiarazioni accusatorie di un ex imputato ascoltato senza difensore". A dirlo all’Adnkronos l’avvocato Cataldo Intrieri difensore, insieme al collega Massimo Bassi, di Fabrizio Tirabassi dopo il ‘no’ da parte dei promotori di giustizia vaticani al deposito delle registrazioni audio-video di monsignor Alberto Perlasca nell’ambito del processo sullo scandalo legato alla compravendita del Palazzo londinese.

"Una richiesta singolare e preoccupante - sottolinea l’avvocato Intrieri -. Ci auguriamo che il Tribunale voglia dare esecuzione a quanto stabilito e confidiamo che il processo avvenga nel pieno, totale rispetto delle garanzie degli imputati e del diritto di difesa".

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