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Variante Omicron, Oms: "Nessun morto, ma rischi molto alti"

Secondo l'Organizzazione "resta da determinare quanto sia pericolosa e contagiosa"

(Fotogramma)
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29 novembre 2021 | 10.45
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Finora non ci sono decessi riconducibili alla variante Omicron del Covid-19. Lo ha reso noto l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) sottolineando allo stesso tempo che la nuova variante pone un rischio ''molto alto'' a livello globale, anche se resta da determinare quanto sia pericolosa e contagiosa. ''Se una nuova grande ondata di Covid-19 dovesse verificarsi a causa della Omicron, le conseguenze potrebbero essere gravi'', si legge in una nota tecnica diffusa dalla Oms. ''Al momento non sono stati riportati decessi riconducibili alla variante Omicron'', ha aggiunto. Venerdì l'Oms ha definito la variante B.1.1.529 del Covid-19 come oggetto di preoccupazione.

Già ieri l'Oms ha spiegato che "i dati preliminari suggeriscono che ci sono tassi crescenti di ospedalizzazione in Sud Africa, ma ciò potrebbe essere dovuto all'aumento del numero complessivo di persone infettate, piuttosto che a un'infezione specifica con Omicron. Al momento non ci sono informazioni che suggeriscano che i sintomi associati a Omicron siano diversi da quelli di altre varianti".

Le infezioni segnalate inizialmente, rileva l'Oms, "erano tra gli studenti universitari, individui più giovani che tendono ad avere una malattia più lieve, ma la comprensione del livello di gravità della variante Omicron richiederà da giorni a diverse settimane. Tutte le varianti di Covid-19, inclusa la variante Delta che è dominante in tutto il mondo, possono causare malattie gravi o morte, in particolare per le persone più vulnerabili, e quindi la prevenzione è sempre fondamentale".

"PROMEMORIA CHE NON È FINITA"

"L'emergere stesso della variante Omicron" è un altro promemoria: anche se molti di noi potrebbero pensare il contrario, non è finita con Covid-19. I risultati duramente conquistati potrebbero svanire in un istante. E l'arrivo di una variante altamente mutata sottolinea quanto sia pericolosa e precaria la nostra situazione", ha detto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aprendo la sessione speciale dell'Assemblea mondiale della sanità - in programma per tre giorni fino all'1 dicembre - in cui gli Stati membri dell'Oms valuteranno la necessità di sviluppare uno strumento internazionale per prepararsi meglio e prevenire future minacce di pandemia.

"Non sappiamo ancora se Omicron sia associata a una maggiore trasmissione, a malattia grave, al rischio di reinfezione o di eludere i vaccini. Gli scienziati dell'Oms e di tutto il mondo stanno lavorando urgentemente per rispondere a queste domande". Ma "Omicron dimostra proprio perché il mondo ha bisogno di un nuovo accordo sulle pandemie - ha spiegato il Dg Oms - Il nostro attuale sistema disincentiva i Paesi dall'avvertire gli altri delle minacce che inevitabilmente 'atterreranno' sulle loro coste". Tedros richiama l'attenzione su quello che è successo proprio in questi giorni: "Il Sudafrica va ringraziato per aver rilevato, sequenziato e segnalato questa variante, non penalizzato".

Tedros ha analizzato quello che è mancato: "La mancanza di condivisione di informazioni e dati da parte di molti Paesi nei primi giorni della pandemia ha ostacolato la nostra capacità collettiva di ottenere un quadro chiaro del suo profilo e della sua traiettoria. La mancanza di condivisione di campioni biologici ha ostacolato la nostra capacità collettiva di capire come si stava evolvendo il virus. La mancanza di condivisione di dispositivi di protezione individuale, test, vaccini, tecnologia, know-how, proprietà intellettuale e altri strumenti ha ostacolato la nostra capacità collettiva di prevenire infezioni e salvare vite umane. E la mancanza di un approccio globale ha portato a una risposta frammentaria e disgiunta, alimentando incomprensioni, disinformazione e sfiducia".

"La scienza è stata minata, la disinformazione è abbondante - conclude - E tutto accadrà di nuovo a meno che voi, nazioni del mondo, non diciate con una sola voce: mai più. Covid è una crisi di solidarietà e condivisione. La capacità di porvi rimedio è un test della nostra capacità di prevenire e rispondere efficacemente alle future pandemie, perché si applicano gli stessi principi. Se non possiamo applicare questi principi ora per domare Covid, come possiamo sperare di impedire che la storia si ripeta?".

VACCINI

L'Oms "sta lavorando con partner tecnici per comprendere il potenziale impatto di questa variante sulle nostre contromisure esistenti, compresi i vaccini. I vaccini rimangono fondamentali per ridurre le malattie gravi e la morte, anche contro il virus circolante dominante, il Delta. I vaccini attuali rimangono efficaci contro malattie gravi e morte" precisa l'Organizzazione mondiale della Sanità.

TEST

I test Pcr ampiamente utilizzati, rileva l'Oms, "continuano a rilevare l'infezione, inclusa l'infezione da Omicron, come abbiamo visto anche con altre varianti. Sono in corso studi per determinare se vi è un impatto su altri tipi di test, compresi i test di rilevamento rapido dell'antigene".

I corticosteroidi e i bloccanti del recettore IL6, rileva l'organizzazione, "saranno ancora efficaci per la gestione dei pazienti con Covid-19 grave. Altri trattamenti saranno valutati per vedere se sono ancora altrettanto efficaci date le modifiche a parti del virus nella variante Omicron".

FRONTIERE

L'Oms "sta con le nazioni africane e chiede che le frontiere rimangano aperte" è l'appello dell'Organizzazione mondiale della Sanità. "Poiché i Paesi impongono divieti di volo alle nazioni dell'Africa meridionale a causa delle preoccupazioni sulla nuova variante del Covid Omicron, l'Oms esorta i Paesi a seguire le normative scientifiche e sanitarie", sottolinea l'Oms.

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