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Udinese-Napoli, Spalletti tra festa scudetto e futuro

"Bisogna fare l'ultimo strappo che diventa la cosa più difficile. Non dobbiamo deconcentrarci"

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03 maggio 2023 | 13.08
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"Sono d'accordo con Pierpaolo Marino: il Napoli che arriva a questo traguardo nasce dalla Serie C". Lo dice l'allenatore del Napoli Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia del match con l'Udinese che potrebbe regalare agli azzurri il terzo scudetto della loro storia. Il tecnico toscano fa riferimento alle stagioni 2004-2005 e 2005-2006, disputate in Serie C dai partenopei. "Sapevo fin dall'inizio che avevo a che fare con una squadra di purosangue -aggiunge Spalletti-. Mi fa piacere che in poco tempo abbiano fatto vedere tutti le loro qualità e il carattere. Questo scudetto esce dagli schemi, un evento di cui trarrebbe vantaggi non solo il Napoli e la città, ma tutti gli addetti ai lavori. I nostri calciatori lo meritano, ma bisogna fare l'ultimo strappo che diventa la cosa più difficile. Non dobbiamo deconcentrarci".

"Lo scudetto ce lo stamm’ trezzianno chianu chianu, come dicono a Napoli (lo stiamo assaporando lentamente, ndr)", ha aggiunto. "Vedere i nostri tifosi dispiaciuti domenica ci ha mortificato, noi ci nutriamo della loro felicità - aggiunge Spalletti -. Il mio pensiero va sempre a loro. Lo stadio ci ha fatto capire quale sia l’impresa che stiamo portando a termine, è quello che sognavo quando sono arrivato. Immaginavo uno stadio così. Con sciarpe, bandiere, bambini tutti azzurri. Deve essere una festa di tutti".

"Un po’ di timore c’è, ma c’è anche il ricordo di quanto fatto fin qui, delle nostre qualità e delle partite fatte. Non dobbiamo mai perdere il nostro atteggiamento e la nostra convinzione. L’Udinese è brava a fare tante cose, Sottil ha esperienza di campo, hanno fisicità e arrivano con tanti uomini nell’area avversaria. Dovremo stare attenti", avverte.

"Futuro? Ci sono ancora da fare sei partite da giocare e da giocarle bene. Dobbiamo completare ancora un discorso che non è completo, poi penseremo a festeggiare. Poi dovremo rimetterci in gioco: 'Sono nelle condizioni di poter dare a un pubblico con un sentimento così profondo ciò che merita?'. Poi da lì si parte", dice.

"Vengo ripagato dal lavoro, non dal risultato. Sono stato felice della disponibilità che ho trovato quest’anno. Ma vincere lo scudetto a Napoli è una cosa extra, un super lusso, che mi farà stare comodo in qualsiasi posizione. Vivrò bene il resto della mia vita, calcistica e non", continua, aggiungendo: "Il lavoro parte lo scorso anno, questo è il secondo tempo. Hanno dato il proprio contributo anche calciatori che adesso non sono più qui. Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens. Giocatori che hanno dato molto con la loro personalità. Il risultato non dipende da una partita sola".

E ancora: "Vedo le potenzialità dentro il ciclo per il futuro, poi dipenderà dal mercato, dalle cose che riusciremo ad organizzare. Davanti agli occhi miei, oltre al sole, ho una buona squadra davanti che ha prospettiva futura e può dare un seguito ai risultati ottenuti".

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