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Ucraina-Russia, Centinaio: "Salvini contestato? Polemiche dovevano essere evitate"

Il senatore sottosegretario all'Agricoltura: "Sanzioni? Auspico vengano tolte presto, penalizzano produttori italiani"

Ucraina-Russia, Centinaio:
09 marzo 2022 | 11.22
LETTURA: 3 minuti

"Salvini contestato in Polonia? Se fossi stato quel sindaco non avrei fatto polemiche". Taglia corto ad AdnKronos Live Gian Marco Centinaio, sottosegretario all'Agricoltura e senatore della Lega, rispondendo a una domanda su quanto avvenuto ieri nella cittadina di Przemysl, ad una decina di chilometri al confine con l'Ucraina, con il primo cittadino Wojciech Bakun che ha mostrato al leader della Lega una t-shirt con il volto di Putin, uguale a quella indossata da Salvini anni fa in Piazza Rossa.

Centinaio poi aggiunge: "Ognuno ha la sua storia, ma io più che la polemica, la recriminazione vado a vedere cosa fatto da Matteo in questa trasferta, lo sforzo umanitario, il lavoro per l'accoglienza, anche da parte dei nostri sindaci". "Un tempo sorridevano per le nostre felpe, ora le magliette, ma secondo me - dice - in uno scenario di guerra, non si va a contestare il leader di un altro Paese. Quel sindaco si è messo a lavorare per cercare quella maglietta, per organizzare quello show, complimenti al sindaco polacco che ha tutto questo tempo...".

"Ognuno di noi ha la propria storia, non possiamo fare finta di niente e nasconderla sotto il tappeto", commenta ancora. "Poi - aggiunge - le polemiche del sindaco dovevano essere evitate".

"SANZIONI? SPERO SIANO TOLTE PRESTO, PENALIZZANO PRODUTTORI ITALIANI" - Auspico che le sanzioni vengano tolte il più velocemente possibile perché penalizzano i produttori italiani e l'economia, e non penalizzano i russi perché che possono rifornirsi altrove", continua il sottosegretario alle Politiche agricole. "Se i russi non mangiano la carne italiana o non bevono il vino italiano si riforniscono da altre parti del mondo - spiega -, la Cina continua a commercializzare con la Russia, ci sono paesi che non hanno aperto sanzioni e ne beneficeranno loro e verranno penalizzate quelle filiere dell'economia italiana ed occidentale che in questo momento la stanno pagando".

"Dal conflitto in Ucraina - continua - per il vino made in Italy c'è il rischio di gravi conseguenze per l'export in Russia, visto che l'Italia è il primo paese fornitore con 375 milioni di dollari e per far fronte alla situazione il governo "sta cercando di trovare fondi per aiutare le aziende e l'idea è anche di aiutarle a cercare mercati alternativi".

"L'obiettivo che abbiamo - spiega Centinaio - è di lavorare anche con l'Europa non solo per il settore vino ma per tutte le filiere dell'agroalimentare che in questo momento stanno subendo una crisi a causa della situazione internazionale".

"LEGA OGNI TANTO ALZA LA MANO, MA NON LASCIA GOVERNO" - "Nessuno ci ha obbligato a entrare in questo governo, nessuno ci ha messo la pistola alla testa, siamo entrati con la convinzione di cambiare le cose, ma noi non siamo quelli che stanno lì per le poltrone, per dire sempre sì", spiega poi Centinaio ospite di Adnkronos Live. "Ci siamo con spirito costruttivo, siamo quelli che ogni tanto alzano le mani, ma questo è capitato sin dall'inizio del governo Draghi". "Anche altre forze politiche di maggioranza hanno fatto dei distinguo, Fi ha posizioni autonome sulla giustizia, anche Pd e Cinque Stelle hanno fatto dei distinguo".

"Il Pnrr - assicura, spiegando il senso della permanenza al governo del suo partito - ci permette di guardare all'Italia del futuro". "La Lega per rispetto dei nostri elettori ogni tanto alza la mano, ma questo non vuol dire che vogliamo lasciare l'esecutivo". "Noi vogliamo restare in questo governo, finché qualcuno non vorrà buttarci fuori, perché non siamo solo degli yes men".

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